Coronavirus, Bruno: "Il Covid non è morto, pazienti gravi come a marzo"

Il direttore del Dipartimento scienze mediche e malattie infettive del Policlinico San Matteo di Pavia: "Ancora reggiamo, ma situazione in evoluzione"

Il professor Raffaele Bruno, direttore del reparto Malattie infettive

Il professor Raffaele Bruno, direttore del reparto Malattie infettive

Pavia, 26 ottobre 2020 - "Il virus non è clinicamente morto come si è detto qualche mese fa, il virus è come prima. Abbiamo gli stessi pazienti di prima. La gravità dei pazienti è assolutamente uguale a quella di marzo". Queste le parole di Raffaele Bruno, direttore del Dipartimento scienze mediche e malattie infettive del Policlinico San Matteo di Pavia, a 'Buongiorno' su Sky Tg24.

"Per quello che è il mio osservatorio - ha sottolineato - adesso vediamo pazienti che arrivano prima in ospedale, ormai i sintomi sono noti e ci sono sicuramente più tamponi e abbiamo pazienti più giovani".  Età e rapidità sono importanti, ha aggiunto, "perché ciò ha un impatto sulla mortalità. In questi mesi abbiamo imparato a gestire questi pazienti, abbiamo qualche arma in più, l'impatto sul risultato finale è migliore di quello di marzo, per adesso. Ovviamente, se i numeri aumentano la situazione cambia".

"Nel mio ospedale in questo momento il sistema regge: al San Matteo ci sono circa 70 malati in degenza ordinaria e più di 15 pazienti in terapia intensiva - ha riferito lo specialista - La situazione è in continua evoluzione, bisogna capire per quanto tempo durerà. Adesso regge".