Consorzio Vini doc dell'Oltrepo, altra bufera

Il Consiglio sospende il direttore: "Verifiche interne in corso". Lui replica: "Ho sempre agito nell'interesse del territorio"

Un momento della raccolta dei grappoli

Un momento della raccolta dei grappoli

Torrazza Coste (Pavia), 21 settembre 2018 - Un'altra bufera, la seconda in pochi mesi, anche se diversa dalla prima (allora fu l’uscita di un gruppo di soci), scuote il Consorzio Vini Doc Oltrepo Pavese. Il più grande di Lombardia e il secondo in Italia per numero di iscritti anche se questi primati sono, ora, in discussione se, a fine anno, la preannunciata uscita di un nutrito gruppo di aziende, diventerà effettiva. Intanto, ora, scoppia la grana del direttore: Emanuele Bottiroli, sospeso da inizio settembre.

Una decisione assunta dal consiglio direttivo (15 membri) in una riunione d’urgenza tenutasi fra fine agosto e inizio settembre. Da allora uno stillicidio di voci, fino alla conferma ieri da parte del presidente del Consorzio, Luigi Gatti, in carica da poco più di tre mesi: "Il provvedimento esiste e sarà tale fino a quando non saranno completate le verifiche in corso. Posso solo dire che è venuto meno un rapporto di trasparenza nei confronti di un soggetto che rivestiva un ruolo apicale. Beninteso – aggiunge – niente di personale nel modo più assoluto".

Emanuele Bottiroli, giornalista e blogger, direttore del Consorzio durante la presidenza di Michele Rossetti, esauritasi ad aprile scorso, dal canto suo, risponde in modo pacato: "Sono tranquillo e dimostrerò in tutte le sedi la correttezza del mio operato e di aver sempre agito nel precipuo interesse del territorio e degli associati".

In effetti, soprattutto negli ultimi due-tre anni, in un periodo non proprio felice per la viticoltura oltrepadana a causa di inchieste giudiziarie che hanno coinvolto gli ex vertici del colosso “Terre d’Oltrepo” e il fallimento della storica cantina “La Versa 1905”, Bottiroli si era prodigato in numerose iniziative promozionali e di comunicazione per salvaguardare l’immagine dell’Oltrepo. Ma qualcosa (che ancora non si conosce) non avrebbe “girato” per il verso giusto: "Posso solo aggiungere che Bottiroli si è rivolto ad uno studio legale ed altrettanto abbiamo fatto noi – dice il presidente del Consorzio – come consiglio abbiamo ritenuto che la sospensione fosse da adottare senza indugi". Senza avvalersi di altri provvedimenti (esempio ammonimento, censura) più blandi.

La vicenda potrebbe assumere un profilo processuale se non verrà trovato un accordo prima. Luigi Gatti che è un manager in pensione con esperienze professionali nel mondo bancario e nel settore agroalimentare, rieletto consigliere con il massimo dei voti nella categoria dei viticoltori (nel CdA del Consorzio siedono 5 rappresentanti per ciascuna categoria viticoltori, vinificatori e imbottigliatori) precisa che, nell’assumere l’incarico di presidente, ha voluto dare un’impronta più tecnica al mandato, visionando di persona ogni atto. Ora – ad interim – assume anche le mansioni del direttore: "Impossibile fare altrimenti. Ci attendono subito grossi impegni e stiamo lavorando per ricucire le fratture. A ottobre, alla “Milano Wine Week”, saremo presenti insieme al Distretto e al Consorzio Buttafuoco".