Pavia, vinto il concorso resta senza lavoro

Affetta da sclerosi multipla, la donna fa ricorso: "Sapevano della malattia"

Un concorso pubblico

Un concorso pubblico

Pavia, 15 dicembre 2019 - Per paura che la malattia potesse avere ripercussioni sul lavoro, l’ha sempre nascosta. L’unica volta in cui ha ammesso di soffrire di sclerosi multipla è stata messa alla porta con una mail. "É mai possibile che un ospedale vada contro un malato? – si domanda C.B., operatrice socio-sanitaria di 30 anni – Evidentemente sì, perché ora, oltre a lottare contro la malattia, devo combattere anche contro il San Matteo".

La storia di questa laureata che per trovare un’occupazione ha deciso di conseguire anche una qualifica sanitaria molto richiesta a Pavia, comincia più di un anno fa, quando partecipa a un concorso bandito dall’Azienda servizi alla persona. "Era un concorso per Oss – racconta C.B. - e i primi 26 in graduatoria sarebbero stati assunti al San Matteo con un contratto a tempo indeterminato. Un sogno per me che ho sempre lavorato in diverse strutture con contratti a termine. Ho studiato, ho presentato tutta la documentazione relativa alla mia patologia che da 15 anni è curata al Mondino e mi sono classificata 12esima". Concorso superato, dunque: il posto era suo. "Mi sono sottoposta a tutti gli accertamenti richiesti e, dopo una verifica delle competenze, mi hanno proposto di essere inserita nel reparto di medicina, o al pronto soccorso. Mi andava benissimo, però quando ho fatto presente che soffro di sclerosi multipla, è tramontato tutto. La soluzione per me doveva essere o uno dei laboratori, o il day hospital. Ancora una volta non ho mosso obiezioni. Peccato che due giorni dopo mi sia arrivata una mail nella quale mi si diceva che non ero idonea a lavorare. A quel punto è cominciata la mia battaglia". 

La donna si è rivolta a Marco Grignani della Uil: "La donna può lavorare. Prima di vincere il concorso era impiegata in una comunità psichiatrica. Si è licenziata nel momento in cui avrebbe dovuto essere assunta al San Matteo". Per ottenere il posto C.B. ha deciso di fare causa : "Al momento dell’assunzione – sottolinea il suo avviocato, Filippo Zaffarana – avrebbe potuto essere inserita negli ambulatori dove però il Policlinico sostiene non ci siano posti liberi". Ora, dopo due udienze, il giudice si è riservato di decidere. "Sono passati nove mesi - conclude C.B. - e non vedo la fine di questa vicenda. Quando ero stata assunta, stavo per andare a vivere col mio fidanzato. Ho bloccato tutto e sono ancora a casa con i miei genitori. Percepisco 280 euro di indennità che spendo in farmaci, non mi posso permettere di lasciare la famiglia per costruirmi una vita mia".