Comitato Nord, il primo summit rimandato per il malore di Bossi

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di Gabriele Moroni

Umberto Bossi era fortemente determinato a esserci. Tanto che più d’uno attendeva per oggi le dimissioni dall’ospedale. Alla fine hanno prevalso il parere dei medici e la sollecitudine dei familiari. Bossi rimane all’ospedale di Circolo di Varese, dov’è ricoverato da sabato per un malore provocato da un’ulcera gastrica. Con il forfait del fondatore della Lega slitta il primo incontro pubblico del Comitato Nord, il gruppo voluto da Bossi per un ritorno della Lega alle origini, alla vocazione autonomista.

Fissato in un primo tempo per domenica al castello di Giovenzano, il summit è rimandato al 3 dicembre, nella stessa cornice. Dopo un’ora di colloquio con l’europarlamentare Angelo Ciocca, coordinatore del Comitato con Paolo Grimoldi, Bossi ha dettato un comunicato, diffuso insieme con un breve video: "Il Comitato Nord l’ho voluto io e al primo incontro voglio esserci. Purtroppo per cause di forza maggiore, come vedete sono in ospedale, siamo costretti a rimandare. Ma non preoccupatevi: sto bene. Ci vediamo il 3 dicembre a Giovenzano, sarà un grande incontro". "Ho visto Bossi in forma – dice Ciocca – pronto a lanciare gli stimoli per dare riposte ai bisogni del Nord". Chi tesse le fila dell’organizzazione del Comitato Nord si mostra soddisfatto dei risultati. Il vorticoso tour lombardo che ha toccato tante tappe, Pavia compresa, ha permesso di raccogliere le iscrizioni di un migliaio di militanti e di oltre mille sostenitori. Mentre si lavora per creare riferimenti provinciali, si pensa a una nuova tornata di incontri in quelle che erano un tempo le circoscrizioni, che coincidevano con i collegi elettorali.

Contro il Comitato Nord, linea dura della Lega salviniana, espressa in una lettera a firma del tesoriere Giulio Centemero con la "diffida a cessare la promozione nei confronti degli iscritti alla Lega per Salvini premier e all’utilizzo dei simboli e della denominazione del partito". Replica Grimoldi: "Diffida a 2.300 iscritti, a 35 sindaci, a segretari provinciali, parlamentari, consiglieri regionali e provinciali? Una sciocchezza".