Colonnine deteriorate, allarme per la basilica di San Michele

Pavia, il presidente dell’associazione che segue i lavori di manutenzione: serve una presa di coscienza collettiva

Cresce l’allarme per la basilica di San Michele Maggiore a Pavia, uno dei capolavori dell’arte romanico lombarda. Dopo il crollo nei giorni scorsi di una delle colonnine del tiburio sopra la cupola, altre sono apparse deteriorate durante l’intervento di restauro. A confermarlo è stato ieri Vittorio Vaccari, presidente dell’associazione “Il Bel San Michele“ che, assieme alla parrocchia, segue i lavori di manutenzione della chiesa dove furono incoronati diversi re, come Federico Barbarossa.

"La situazione è complessa - dice Vaccari -. Eravamo a conoscenza delle condizioni di criticità del tiburio, con un intervento di restauro già in programma per il futuro. Purtroppo il problema si è rivelato più grave rispetto alle nostre previsioni, e abbiamo dovuto anticipare i tempi. Osservando il lato sud del tiburio, si può notare che oltre alla colonnina già caduta un’altra risulta totalmente “sbrecciata“ e, di fatto, non riesce più a caricare il peso di una mensola che presenta già un’incrinatura". Vaccari ricorda che "è stato attivato un intervento immediato per inserire i puntali e una recinzione a tutte e quattro le mensole, per garantire l’incolumità dei passanti ed evitare nuovi danni alle tegole. Lo stato del tiburio è grave in tutti gli 8 lati: un intervento complessivo di restauro richiede costi elevati". "L’allarme sul tiburio evidenzia il problema della staticità del San Michele - aggiunge -: se non sembrano esserci pericoli di crolli importanti, è pur vero che ci sono parti della basilica che si possono staccare come è avvenuto per la colonnina. Oggi più che mai è necessaria una presa di coscienza dei pavesi, sull’importanza di tutelare questo gioiello". M.M.