Pavia, edicola chiude dopo 54 anni: se ne va un pezzo di storia

Addio al chiosco di piazza Petrarca dove tre generazioni hanno venduto giornali

Pavia, chiude l'edicola di piazza Petrarca

Pavia, chiude l'edicola di piazza Petrarca

Pavia, 31 marzo 2022 - Edicolanti da tre generazioni e da domani pensionati. Cinzia Renna e Roberto Gramegna che da 33 anni spuntavano da dietro il banco dell'edicola di piazza Petrarca, in pieno centro e nel bel mezzo del mercato, questa mattina hanno venduto gli ultimi quotidiani prima di godersi la festa che gli amici avevano preparato per loro. La vicina pasticceria, sollecitata da Daniela Bonanni ha preparato una torta ad hoc, i clienti hanno portato il vino e tutti insieme con la presenza dell'ex rettore Fabio Rugge e del presidente del Conservatorio Vittadini Eligio Gatti, hanno salutato pezzo di storia della città. Perché il chiosco è aperto dal 1954. Sono stati i nonni di Cinzia ad acquistarlo per poi passarlo ai suoi genitori e a lei che lo ha gestito insieme al marito dal giorno del matrimonio nel 1989 fino al momento di andare in pensione.

"Rottameremo la licenza perché nessuno vuole rilevarla - dice la donna - e da domani addio sveglia. Ma mi mancherà il contatto con il pubblico, con i miei clienti che sono amici. Vivendo in centro spero d'incontrarli ancora". Ai pavesi, invece, mancherà un punto di riferimento. Lo ha raccontato a modo suo un bambino che ha voluto regalare un suo disegno alla coppia, mentre gli adulti hanno scritto su un quaderno i loro pensieri: "Ci mancate già", "Sarete insostituibili". "Per noi che eravamo sempre all'estero - ammette una donna - Cinzia e Roberto erano fondamentali. Da loro, quando rientravamo potevamo sapere tutto quello che era accaduto a Pavia". 

"E' una grande perdita per il territorio - commenta la distributrice Ilaria Macrì -. Ogni chiusura, soprattutto se in un punto strategico come quello di piazza Petrarca è una perdita per la nostra attività e per il patrimonio storico. Il rapporto umano non si sposta nel supermercato. Noi continuiamo a privilegiare la rete tradizionale che rimane la nostra storia e, se ci credessimo tutti, sarebbe anche il futuro".