Chignolo Po, minacce e botte alla madre: arrestato

Chignolo Po, in cella un 38enne pregiudicato e tossicodipendente. Da inizio anno era ancora più aggressivo

Migration

Chignolo Po (Oavia) 13 gennaio 2022 -  Prima le offese verbali e le minacce, poi le violenze fisiche, all’inizio con spinte e strattoni ma infine anche con pugni e calci alla madre pensionata. Fino alla sua chiamata ai carabinieri, per chiedere aiuto. Facendo così arrestare il figlio. P.C., 38enne residente a Stradella, già pregiudicato e con problemi di dipendenza da droga, è stato portato nel carcere pavese di Torre del Gallo, a disposizione dell’autorità giudiziaria, accusato di maltrattamenti in famiglia. A chiamare il soccorso dei carabinieri è stata appunto la madre 71enne, residente a Chignolo Po, nel pomeriggio di martedì. Nell’abitazione della donna, vedova, sono intervenuti i militari delle Stazioni di Chignolo Po e Montù Beccaria, della Compagnia di Stradella, che hanno bloccato il figlio ancora intento ad aggredire nuovamente la madre, facendo scattare l’arresto in flagranza. La donna è stata portata invece all’ospedale di Castel San Giovanni, dov’è stata curata per le ferite riportate nell’ultimo pestaggio. Lesioni fisiche che si aggiungono a quelle psicologiche, certo non meno gravi, di una madre che sentendosi in pericolo e non sopportando più le continue vessazioni si è vista costretta a chiedere aiuto e a formalizzare la denuncia nei confronti del figlio. La pensionata ha infatti riferito ai carabinieri che da quasi una settimana, ovvero da mercoledì scorso, 5 gennaio, stava subendo i maltrattamenti del figlio, sempre più insistente nel chiederle soldi, che gli servivano per acquistare la droga da cui è dipendente. Soldi che non bastavano mai e che avrebbero solo temporaneamente placato le richieste, destinate a proseguire. Lei così non ha ceduto, forse non per la prima volta, con l’intenzione di aiutare il figlio a uscire dal vortice nel quale era purtroppo entrato, ma nel quale ha invece trascinato anche la madre. Alle richieste insistenti sono infatti seguite le minacce, poi concretizzate nelle prime spinte e strattoni e infine, vista la continua e decisa resistenza della donna, con le vere e proprie botte. Per fortuna il 38enne non aveva a disposizione armi, altrimenti le conseguenze per la madre sarebbero potute diventare ancora peggiori.