Mirabello piange miseria: neanche un euro donato per restaurare il castello

La raccolta fondi dovrebbe servire a finanziare i lavori di consolidamento strutturale e di recupero delle coperture dell'ala orientale

Il castello di Mirabello è stato al centro della  battaglia di Pavia  avvenuta il 24 febbraio  1525

Il castello di Mirabello è stato al centro della battaglia di Pavia avvenuta il 24 febbraio 1525

Pavia, 19 marzo 2018 - Il grande interesse faceva ben sperare, ma la generosità dei pavesi ancora si fa attendere. È sempre ferma a quota 0,00 euro la cifra delle donazioni fatte, almeno fino a ieri, per il castello di Mirabello con ArtBonus, il portale del Mibact (Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo) per la «chiamata alle arti», ovvero donazioni liberali per contribuire al finanziamento di interventi di manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici.

Il Comune di Pavia, già dall’inizio dell’anno, aveva infatti inserito il progetto «Lavori di consolidamento strutturale e recupero coperture ala orientale» al castello di Mirabello confidando nella generosità dei pavesi, visto anche l’interesse per l’antica casa di caccia dei Visconti risvegliato con la vittoria del progetto nell’ambito della prima edizione, due anni fa, del Bilancio partecipativo. Proprio quel primo intervento, in realtà limitato a una sommaria pulizia dal guano di piccioni, aveva comunque permesso l’eccezionale riapertura in occasione delle «Giornate di primavera» del Fai dello scorso anno, un premio anche all’interesse dimostrato dai pavesi con i voti, sempre nell’ambito del concorso del Fai, per i monumenti da salvare.

Oltre duemila persone fecero la fila in quei due giorni di temporanea aperura al pubblico per visitare quel che resta della nobile dimora nel Parco Visconteo, zona che nel 1525 fu teatro della battaglia di Pavia. E proprio alla vigilia dell’ultima ricorrenza della battaglia (24 febbraio) il Comune ha rilanciato la «chiamata alle arti»: con una cifra minima di venti euro donata da tutti i duemila visitatori, e magari anche da quelli che avevano rinunciato a fare la coda, sarebbero stati facilmente raccolti i primi quarantamila euro, sul costo complessivo dell’intervento di 250mila euro. Al momento il Comune può invece contare «solo» sui 145mila euro finanziati grazie al contributo della Fondazione Cariplo, in attesa che forse con la primavera si risvegli non solo l’interesse ma anche la generosità dei pavesi. Anche perché i 250mila euro sono solo il primo passo di un recupero che sarà più difficile del previsto se non arrivano finanziamenti.