Casteggio: spara al ladro, don Marco: "Il Far West non serve a nulla"

Il sacerdote ammette: "In paese la situazione è difficile"

Il cartello di divieto d'accesso ignorato dal ladro

Il cartello di divieto d'accesso ignorato dal ladro

Casteggio (Pavia), 1 aprile 2018 - «La situazione in paese è difficile, ma non si risolve nulla sparando». Don Marco Daniele, parroco di Casteggio, commenta così quanto successo martedì sera in via Torino. Il ladro Zef Tuci, ventiseienne albanese indagato per tentata rapina, si è introdotto nella proprietà dell’autotrasportatore Antonio Bonfiglio, cinquantasei anni, che gli ha sparato un colpo di fucile, ferendolo.

Al momento Bonfiglio è indagato per eccesso di legittima difesa. Numerose sono state le manifestazioni di solidarietà all’autotrasportatore, che venerdì prossimo parlerà in un incontro pubblico sul tema sicurezza. Il parroco invita alla non violenza: «Non si sistema nulla sparando dietro alla gente, la violenza non è mai la risposta ai problemi. Non bisogna arrivare a situazioni da Far West – spiega Don Marco – Dispiace per chi si trova derubato dai ladri, ma bisogna affidarsi alla legge, alle forze dell’ordine che assicurino la sicurezza delle persone». In parrocchia non hanno mai rubato: «Ma a un mio collaboratore è successo pochi giorni fa. I furti continuano nonostante quanto accaduto, sparare non risolve la situazione», sottolinea Don Marco. Che al ladro invece riserva un pensiero: «Spero non rubi per professione. Gli auguro di rimettersi in salute e che capisca che certe cose non si fanno». E aggiunge: «Se qualcuno è in difficoltà, invece che andare a rubare può rivolgersi alle istituzioni o alla parrocchia per trovare un aiuto. Non c’è bisogno di entrare nelle case degli altri a far furti e rapine, non è così che si ottiene il sostentamento quotidiano».

Intanto proseguono le indagini sul caso. Tuci ieri era ancora in ospedale. È accusato di tentata rapina perché è emerso che era in possesso di un bastone quando è entrato nel cortile di Bonfiglio. L’autotrasportatore, ha riferito il suo legale Luca Angeleri, si è sentito minacciato e ha sparato. Il colpo calibro 12 ha raggiunto Tuci al torace, al San Matteo è stato sottoposto a un delicato intervento durato ore. A Bonfiglio sono stati sequestrati dieci tra fucili e pistole che deteneva legalmente, tra cui l’arma usata contro il malvivente. Ha infatti un regolare porto d’armi, attualmente sottoposto a sequestro in seguito all’accaduto, perché si diletta di caccia e tiro al piattello. Scosso per quanto successo, Bonfiglio ha scelto fino adesso di non esprimersi, ha accettato però l’invito dei politici Salvatore Seggio di Forza Italia e Stefano Poggi della Lega Nord di partecipare a una serata aperta al pubblico dove interverrà sulla sua esperienza.