Casteggio, ferito nella rapina: il ladro chiede di patteggiare

Durante il tentato colpo il padrone di casa gli sparò

La cascina della sparatoria

La cascina della sparatoria

Casteggio (Pavia), 20 marzo 2019 - La vicenda giudiziaria di Zef Tuci si avvia alla conclusione con un patteggiamento. Il ventisettenne albanese è indagato per la tentata rapina ai danni dell’autotrasportatore di Casteggio Antonio Bonfiglio. Era la tarda serata del 27 marzo 2018, l’oltrepadano aveva trovato il giovane nella sua proprietà armato di un oggetto contundente e gli aveva sparato un colpo di fucile ferendolo all’addome. Tuci era stato soccorso da un complice che lo aveva lasciato davanti a una vicina abitazione, citofonando per assicurarsi che ci fosse qualcuno in casa. I residenti avevano chiamato il 118 e l’accaduto era così venuto a galla. Ricoverato al Policlinico San Matteo di Pavia, Tuci si era presto ripreso.

Nel frattempo Bonfiglio era stato incriminato per eccesso colposo di legittima difesa, mentre Tuci è stato iscritto nel registro degli indagati per tentata rapina. Tuci non aveva presentato entro i termini la denuncia nei confronti di Bonfiglio per le lesioni riportate, dunque di fatto era venuto a decadere il fondamento della contestazione: così a ottobre la posizione di Bonfiglio era stata archiviata, su richiesta della Procura di Pavia e con il parere favorevole del gip. Intanto è proseguito l’iter giudiziario nei confronti di Tuci, che ha chiesto di patteggiare. Le parti si sono accordate per una pena di circa un anno di reclusione con sospensione condizionale, tuttavia la decisione finale in merito spetterà al giudice, per cui si attende la fissazione di un’udienza per l’eventuale accoglimento del patteggiamento e la sentenza.

Sembra che l’udienza potrebbe tenersi entro maggio. A Tuci sono state contestate le aggravanti dell’esser stato armato e di aver agito con un complice. La vicenda di Antonio Bonfiglio in Oltrepo Pavese, ma non solo, aveva avuto una grande risonanza tra la popolazione. La zona di Casteggio in quel periodo era martoriata dai furti, lo stesso Bonfiglio negli anni ne aveva subiti cinque. La popolazione si era mossa per organizzare una raccolta fondi al fine di sostenere le sue spese legali.