Cassolnovo, soldi rubati alla scuola: condannato

Quattro anni all’ex direttore amministrativo

Il Tribunale di Pavia

Il Tribunale di Pavia

Pavia, 20 settembre 2019 - E' stato condannato a quattro anni di reclusione per peculato Michele De Luise, già direttore dei servizi dei servizi generali amministrativi dell’istituto scolastico statale Carlo Del Prete di Cassolnovo. Il giudice ha anche stabilito, nei suoi confronti, l’interdizione perpetua dai pubblici uffici e la confisca dei beni fino alla cifra di 109mila e 631,39 euro, equivalente alla somma sottratta dalle casse dell’istituto. Infatti, secondo il capo d’imputazione, De Luise «formava falsi mandati di pagamento, ovvero mandati corredati da false pezze giustificative», oltretutto «inducendo in errore» il preside della scuola «sulla correttezza dei mandati di pagamento e inducendo in errore la Cassa di risparmio di Parma e Piacenza, agenzia di Cassolnovo, presso la quale i mandati venivano presentati per l’incasso». 

Falsi mandati apparentemente indirizzati a diverse imprese, le quali però in realtà non ricevevano il denaro, che sembra venisse sottratto attraverso bonifici oppure appropriandosi dei contanti presenti a scuola. Così facendo, secondo le accuse era riuscito ad appropriarsi di quasi 110.000 euro, indicativamente dal settembre 2009 ad agosto 2011. Inizialmente l’accusa nei suoi confronti era di truffa, ma dato il suo ruolo di funzionario di un’istituto pubblico statale è stato riconosciuto il reato di peculato, che il codice penale prevede appunto sia compiuto da un pubblico ufficiale. 

Il reato di peculato prevede un calcolo della pena più alto. Così, dopo un processo con rito ordinario, concluso il dibattimento il giudice si è espresso per la condanna di primo grado a quattro anni di reclusione. De Luise era accusato anche di abuso d’ufficio, nello specifico di aver sfruttato la sua posizione per favorire la compagna insegnante e procurarle alcune supplenze a discapito degli altri candidati in graduatoria, ma il giudice ha dichiarato non doversi procedere per tale capo d’accusa, in quanto il reato è andato prescritto