Eitan, il rientro non spegne i riflettori: la battaglia tra famiglie torna in aula

Dopo tre gradi di giudizio in Israele per stabilire che l’unico sopravvissuto del Mottarone dovrà vivere in Italia spetta ora ai magistrati milanesi decidere

Il piccolo Eitan

Il piccolo Eitan

Pavia -  «Eitan deve vivere in Italia". I magistrati israeliani dal tribunale per la famiglia alla Corte Suprema hanno stabilito che la residenza abituale del bambino di 6 anni unico sopravvissuto alla tragedia del Mottarone è il nostro Paese. Ma non è ancora tutto finito. Tre gradi di giudizio dal tribunale per la famiglia, alla Corte distrettuale fino alla Corte suprema non sono bastati. Ora spetterà ai magistrati italiani decidere il futuro del bambino.

Al tribunale per i minorenni di Milano, infatti, il nonno materno Shmuel Peleg ( in foto con il piccolo tra le braccia) ha depositato un ricorso contestando il provvedimento con il quale i tribunali di Torino e Pavia hanno affidato alla zia paterna Aya Biran la tutela del bambino. "Lo hanno deciso immediatamente – ha detto il nonno -, in 20 minuti e senza fornirci un interprete. Non abbiamo neppure capito che cosa stesse accadendo".

Il tribunale di Pavia ha già dato torto ai Peleg, ma in attesa che si esprimesse il tribunale per i minorenni di Milano, il 58enne ha prelevato il nipotino dalla villetta di Travacò Siccomario per una visita concordata e non lo ha riportato a casa all’ora prestabilita. "Ho agito per il bene del bambino – si è giustificato il nonno -, un giorno mi ringrazierà". Per la Procura della Repubblica di Pavia, però, si è trattato di un rapimento e per questo il gip Pasquale Villani ha emesso un’ordinanza di custodia seguita da un mandato di cattura internazionale, che molto probabilmente non verrà mai eseguito dalle autorità di Tel Aviv che solitamente non estradano i loro connazionali, prefererendo processarli in patria. E anche in Israele il 58enne ex militare è indagato per il sequestro del minore. Nel frattempo, invece, è stato raggiunto da un mandato di cattura internazionale Gabriel Alon Abutbul, l’uomo di 50 anni che secondo le accuse della Procura pavese avrebbe aiutato il nonno nel sequestro e guidato l’auto che ha portato Eitan all’aeroporto di Lugano. Rintracciato a Limassol sull’isola di Cipro, il soldato contractor è uscito su cauzione e ora si attende di sapere se verrà processato dove risiede o in Italia.