Pavia, ricorso contro il ritorno di Eitan: "Non si è discusso del suo bene"

Il legale della famiglia Peleg conferma la contestazione della sentenza di Tel Aviv: "I tempi sono strettissimi"

Il piccolo Eitan con il nonno materno

Il piccolo Eitan con il nonno materno

Pavia -  La prossima settimana i legali di Shmuel Peleg, il nonno materno di Eitan presenteranno ricorso contro la sentenza del giudice del tribunale della famiglia di Tel Aviv che ha disposto il ritorno in Italia dell’unico superstite della tragedia del Mottarone. Lo ha annunciato l’avvocato Ronen Dlayahu: "Il ricorso - ha spiegato - dovrebbe essere presentato la settimana prossima perché i tempi sono stretti secondo la convenzione dell’Aja sulla sottrazione di minori".

Tornando sul pronunciamento della giudice Iris Ilotovich Segal poi il legale che assiste i Peleg ha criticato che il dibattimento "si sia concentrato solo sulla questione se Eitan sia stato prelevato illegittimamente, ma non ha discusso del bene del bambino. Eppure anche nell’ambito della convenzione dell’Aja ci sono argomentazioni importanti riguardo la protezione, ossia quale danno potrebbe verificarsi se fosse riportato indietro".

Il caso del bambino di 6 anni è molto particolare perché non si tratta di un minore conteso tra due genitori, ma tra i membri di una famiglia allargata. Nel frattempo il piccolo avrebbe bisogno di pace per elaborare il dolore subito con la perdita dei genitori, del fratellino e dei bisnonni. "Shmuel Peleg sta cercando “soluzioni“ – ha sottolineato Dlayahu –, ma per danzare il tango bisogna essere in due".

Chiara l’allusione alla zia paterna del bambino Aya Biran con la quale Eitan viveva a Travacò Siccomario finché il nonno non lo ha portato in Israele senza autorizzazione. Secondo gli avvocati del ramo materno la decisione sarebbe stata assunta per assecondare il desiderio dei genitori del piccolo. "Dalle prove prodotte - ha sottolineato il legale - Amit e Tal Peleg avevano un’intenzione inequivocabile di tornare nel loro Paese". Intanto la zia Aya lunedì avrebbe dovuto riportare il piccolo ai Peleg e non l’ha fatto senza più rispondere al telefono. Dopo il reclamo dei nonni materni, il tribunale israeliano, ha deciso venga negoziato un nuovo accordo che preveda la sorveglianza di terza parte per le visite di Eitan alla famiglia Peleg.