Si infiamma il caso Eitan: nessuna intesa tra i parenti

Fissata tra due giorni l’udienza davanti al tribunale israeliano per la famiglia. Intanto la zia materna ha presentato istanza per l’adozione del piccolo rapito

Il piccolo Eitan con il nonno paterno

Il piccolo Eitan con il nonno paterno

Pavia, 21 settembre  - «I giudici israeliani devono toglierlo dalle mani dei suoi rapitori e riconsegnarlo alla sua tutrice Aya". Lo zio paterno di Eitan, Or Nirko spera che i giudici prendano una decisione in favore della moglie Aya Biran, tutrice legale del bimbo di 6 anni, unico sopravvissuto della tragedia del Mottarone e portato a Tel Aviv dal nonno materno accusato di rapimento. Domenica la donna è volata in Israele per presenziare all’udienza fissata fra due giorni, giovedì, in cui il tribunale per la famiglia dovrà decidere se in questo caso si possa applicare la Convenzione dell’Aja. La tutrice, infatti, ha presentato un’istanza per chiedere il ritorno immediato del piccolo in Italia sulla base della convenzione del 1980 che riguarda le sottrazioni internazionali dei minori. E per Nirko sarà "complicato riuscire a vedere il piccolo prima dell’udienza".

Intanto la famiglia materna ha compiuto dei passi per tenersi Eitan. "Abbiamo saputo che la zia materna Gali ha presentato un’istanza in Israele per chiederne l’adozione - ha aggiunto Nirko, rimasto a Travacò Siccomario (Pavia) per occuparsi delle sue figlie -, ma il tribunale competente per decidere sull’adozione è quello italiano. Noi rispettiamo la legge italiana e quella israeliana e più di questo non possiamo fare, mentre gli altri non lo fanno". Da oltre una settimana il piccolo è al centro di una battaglia legale. Il nonno Shmuel Peleg sabato scorso aveva preso il nipotino dalla casa di Aya Biran per una visita concordata e lo aveva portato in Israele a bordo di un aereo privato. "Ci stiamo preparando ad adottare tutti i mezzi necessari perché Eitan resti in Israele - ha detto a una tv israeliana la nonna Ester Peleg indagata per il rapimento del nipote - Siamo disposti a concedere a Eitan il permesso di incontrare la zia paterna, se lo vorrà".