Pavia, caso Asm: Chirichelli risarcisce il Comune e il Mezzabarba rinuncia al processo

Ma la politica critica e chiedere di vederci chiaro

Giampaolo Chirichelli

Giampaolo Chirichelli

Pavia, 6 marzo 2021 – Un accordo economico a fronte di un impegno a farsi da parte nel processo che vede l’ex presidente di Asm Pavia, Giampaolo Chirichelli, imputato di peculato e condannato a 8 anni in primo grado. La vicenda è quella che aveva tenuto banco nel 2015 quando si scoprì che dalle casse dell’ex municipalizzata erano spariti un milione e 800mila euro.

Lunedì 8 l’ex presidente di via Donegani tornerà davanti ai giudici della corte d’Appello di Milano e pochi giorni prima è arrivato un accordo transattivo. Chirichelli, che è stato candidato sindaco della Lega nel 2000 e presidente di Asm Pavia dal 2009 al 2015 si è impegnato a versare nelle casse di palazzo Mezzabarba (socio di maggioranza di Asm) 30mila euro e di destinare un’altra somma ad Asm. In cambio sia il Comune che l’azienda di via Donegani avrebbero promesso di ritirare la costituzione di parte civile.

Ma la politica non ci sta. “Riteniamo non sia opportuno che una decisone di questa portata venga assunta per mezzo di una semplice determina dirigenziale – sostengono in una nota Niccolò Fraschini, capogruppo della lista civica Pavia Prima e il presidente del Consiglio comunale Nicola Niiutta -. La costituzione di parte civile era stata a suo tempo decisa dall’ex sindaco tramite un atto politico: una decisione simile può oggi essere sovvertita solo utilizzando la stessa metodologia politica e amministrativa. A questo punto, ci rimettiamo alle indicazioni del sindaco Fracassi, delle quali auspichiamo voglia rendere partecipi la maggioranza che lo sostiene e la città”. Anche Rodolfo Faldini del gruppo misto è fortemente critico: “Mancano all’appello 1,3 milioni, soldi della città e gli amministratori che cosa fanno? Accettano le briciole. Non solo, l’azienda della città non rivela neppure l’importo della somma con cui chiude questa partita è ciò la dice lunga su trasparenza e rispetto nei confronti dei cittadini”. E il Pd sulla questione ha presentato una istant question nella quale Michele Lissia pone diversi interrogativi. “Perché per una decisione così importante, che implica valutazioni esulanti dalla mera gestione, non è stata emanata una deliberazione di Giunta? Non è lesivo dell'interesse dell'ente un accordo transattivo che solo parzialmente funge da ristoro rispetto al "danno morale ed eventuali danni patrimoniali subiti e subendi dal Comune di Pavia”? Quanto è stato corrisposto finora per gli onorari dei legali? E’ stata valutata la “convenienza economica” compiuta con riferimento all' "accettazione" della somma di 30.000 euro?” Nella seduta di giovedì sera del Consiglio comunale dovrebbero arrivare alcune risposte ai quesiti formulati, ma lunedì si sarà celebrato il processo.