Caserma, mezzi, uomini "Servono più risorse"

Protesta dei vigili del fuoco dopo il rogo di Casei Gerola: "L’impegno e la dedizione ormai non bastano più"

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di Manuela Marziani

"L’impegno e la dedizione degli uomini e delle donne del Comando provinciale vigili del fuoco di Pavia non bastano più per fronteggiare gli innumerevoli interventi che ogni giorno mettono a dura prova tutto il servizio tecnico di soccorso nell’intera provincia". Una volta spento il pauroso incendio che all’alba di venerdì ha distrutto a Casei Gerola un capannone di via Fermi, dove si trovava stoccata una quantità di rifiuti, la Uil Pubblica Amministrazione accende i riflettori sulle condizioni di lavoro degli operatori pavesi: "Interventi come quello di Casei Gerola – sottolinea il segretario territoriale Leonardo Vella in un appello rivolto alle istituzioni locali e nazionali – mettono in evidenza l’urgenza di avere una nuova sede del Comando provinciale vigili del fuoco perché l’attuale di viale Campari ormai non risponde più ai requisiti di efficacia ed efficienza nell’erogazione del servizio di soccorso".

Da tempo si parla della costruzione di una nuova caserma, era stata individuata un’area in via Cerise che non aveva incontrato il favore di tutti, ma l’iter sembra essersi fermato. E, oltre alla sede, i sindacalisti della Uil lamentano anche la mancanza di mezzi e personale. "Per l’intera provincia è fondamentale avere nuove assegnazioni di autoscale e autobotti – prosegue Vella – e un ulteriore aumento di personale operativo per sopperire alla carenza di organico. In queste condizioni è sempre più difficile svolgere un servizio di soccorso ottimale".

È da gennaio che i vigili del fuoco di Pavia sono in stato di agitazione. Diversi i problemi riscontrati che hanno portato la Uil a proclamare la protesta ritenendo di non poter più garantire la sicurezza pubblica perché, ad esempio, "è disponibile una sola autoscala per tutta la provincia".

Inoltre secondo Vella "mancano le autogru, nonostante siano presenti due arterie autostradali come l’A21 e l’A7. E non c’è un automezzo idoneo al trasporto di autorespiratori che garantiscano la protezione delle vie aeree del personale durante gli interventi di soccorso più complessi". Problemi che Uil sostiene d’aver segnalato più volte, senza ricevere risposte.