Casei Gerola, nuovo rave party nell’ex fabbrica

Duecento giovani nell’area dismessa dello zuccherificio. La seconda nottata non era stata autorizzata

L’area in territorio di Casei Gerola dove si è svolto il rave party

L’area in territorio di Casei Gerola dove si è svolto il rave party

Casei Gerola (Pavia), 11 novembre 2019 - Centinaia di giovani hanno invaso l’area dismessa dell’ex zuccherificio per un rave party notturno. L’allarme è scattato nella notte tra sabato e ieri, quando la polizia ha intercettato alcune auto che stavano raggiungendo la zona, situata tra l’autostrada A7 Milano-Genova, non lontana dal casello di Casei Gerola, e la strada Provinciale 12. Il tam tam sul web aveva però già portato a destinazione molti dei partecipanti di queste feste abusive e quando le forze dell’ordine hanno ‘cinturato’ l’area per impedire nuovi arrivi, pare che sul posto ci fossero già alcune centinaia di giovani, circa 200 in base alle stime della Questura, forse il doppio secondo fonti meno prudenziali.

Come sempre accade in queste circostanze, quando cioè è impossibile procedere con lo sgombero forzato, che provocherebbe ancora più gravi problemi di ordine pubblico, le forze dell’ordine si sono limitate a tenere monitorata la situazione. Nel corso del pomeriggio di ieri è poi iniziato il lento e graduale deflusso dei partecipanti, per un rave che dunque era organizzato solo per una nottata. Dalla Questura, che ha coordinato gli interventi sul posto delle diverse forze dell’ordine coinvolte, rassicurano che l’accaduto non ha provocato conseguenze di particolare rilievo. Si tratta infatti di una zona isolata, lontana da centri abitati, e non si è resa necessaria la chiusura di strade, con la circolazione che è rimasta sempre monitorata dagli equipaggi della Polstrada e dei carabinieri. Non era la prima volta forse che un rave abusivo veniva organizzato nel sito dismesso fin dal 2006, ma questa volta è stato di proporzioni maggiori, pare senza precedenti nella zona almeno per quel che riguarda rave “al coperto“. In provincia, infatti, è solitamente la stagione estiva ad essere caratterizzata da simili invasioni notturne, ma per rave “all’aperto“, in genere in aree demaniali lungo il corso dei fiumi.

Lo storico precedente rimasto nei ricordi delle cronache locali è il Teknival (festival di musica tekno) sulle rive del Po nel Ferragosto del 2006, con migliaia di giovani arrivati anche dall’estero per un rave di più giorni che provocò persino la chiusura, per motivi di sicurezza, dell’ex Statale 35 dei Giovi in corrispondenza del ponte di Bressana. Una maxi-emergenza che per fortuna non s’è più ripetuta, anche se molto frequenti sono invece rave estivi in particolare nella zona della Lomellina al confine col Piemonte, sulle rive del Sesia e della confluenza nel Po. Quello invece che c’è stato nella nottata fra sabato e ieri è la versione invernale di queste feste abusive, organizzate appunto al coperto, solitamente in capannoni o stabilimenti industriali dismessi. E a Casei Gerola è stato in questo caso “occupato“ per il rave l’ex zuccherificio, dove fino al 2006 confluivano le barbabietole coltivate nella zona, poi chiuso e negli anni smantellato.

Un’area complessiva di circa 400mila metri quadrati di superficie, con l’ex stabilimento già bonificato sia con la rimozione degli impianti che delle coperture in amianto. Un “buco nero“ che nel nuovo Pgt, approvato dal Comune di Casei Gerola nel febbraio di quest’anno, era stato, su richiesta della proprietà, suddiviso in due lotti, per facilitare la vendita separata e agevolare così l’arrivo di investitori, che al momento non s’è però ancora concretizzato. Nel frattempo l’area resta terra di nessuno, come tutte le fabbriche dismesse. Lo scorso maggio i carabinieri avevano arrestato 3 giovani che nell’ex zuccherificio di Casei Gerola avevano allestito un vero e proprio mercatino della droga, col sequestro di marijuana e hascisc nell’ambito dell’operazione «periferie sicure« delle Stazioni carabinieri di Voghera, Casei Gerola e Casteggio.