Casa del giovane e centri diurni Sono 160 le persone assistite

Pavia, don Arturo Cristiani è il responsabile dell’area giovani e dipendenze

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"Sono entrato in comunità a marzo e, oltre a lavorare in laboratorio, ho imparato a lavorare su me stesso". Un ospite della Casa del giovane, la casa delle vite ritrovate come è stata ribattezzata, racconta così il suo percorso in comunità dove viene seguito da don Arturo Cristiani (nella foto) responsabile e formatore dell’area giovani e dipendenze, fondata mezzo secolo fa da don Enzo Boschetti, scomparso nel 1993 e dichiarato venerabile nel 2019. E’ un testimone del Vangelo, don Arturo, impegnato nei percorsi di ripresa di un centinaio di ospiti nelle comunità residenziali e altri sessanta nei quattro centri diurni. "Sono entrato in contatto con la comunità nel 1988 quando cercavo un centro in cui svolgere servizio civile - ha raccontato don Arturo originario di Lodi - e ho deciso di non andarmene più".

Oggi la comunità ha circa settanta educatori che operano in una cooperativa, una società a scopo mutualistico e quattro aree di intervento: minori, giovani e dipendenze, donne e salute mentale. "È una soddisfazione quando vedi questi ragazzi in difficoltà - ha spiegato uno dei formatori del laboratorio di cucina - riuscire a imparare un mestiere e a trovare un’occupazione". Ma non sono esperienze facili. "Questi cammini di vita sono spesso martoriati - racconta don Arturo -, carichi di fatica e di sofferenze". M.M.