Casa in affitto negata agli stranieri: "Gli episodi non sono isolati"

Pavia, tra le vittime di discriminazioni la coppia mista, una ucraina e anche l’atleta Danielle Madam

L’assessore comunale alle Pari Opportunità Barbara Longo

L’assessore comunale alle Pari Opportunità Barbara Longo

Pavia, 13 maggio - Finché la trattativa avviene al telefono, va bene. Quando capisce, però, che il potenziale inquilino è straniero, tutto cambia: la casa che vuole affittare, non è più disponibile. E’ accaduto a una coppia di 50enni, lei pavese e lui di origine africana, ma non solo. "Non affitto a stranieri" si è sentita rispondere la coppia. "Anche in passato mio marito ha subito umiliazioni per il colore della pelle - racconta la moglie -. Ma io non posso accettarlo. Il proprietario non ha voluto rivedere sua decisione neppure quando gli ho detto che è un razzista". Da 10 anni a Pavia opera lo Sportello antidiscriminazioni che segue da vicino situazioni come quella vissuta dalla coppia: "Chi compie atti di discriminazione non opera nella legalità - sottolinea Barbara Longo, assessore comunale alle Pari opportunità -. È importante denunciare episodi come questo. Dobbiamo costruire una comunità in cui si pratichi l’accoglienza". Ma la realtà è diversa.

"Ho dovuto ospitare io una giovane ucraina - dice Carmen Silva di Ci siamo anche noi - perché non riusciva a trovare un alloggio". Una italiana di origine sudamericana con cognome straniero, invece, ha dovuto far stipulare il contratto al compagno pavese per trovare alloggio. E un’agenzia ha cercato di dissuadere una coppia di professionisti, lei polacca e lui peruviano, chiedendo 6 mesi di caparra e 6 di affitto anticipato. L’atleta Danielle Madam, infine si è vista chiudere la porta in faccia: "Avevo preso accordi al telefono - racconta -, quando sono arrivata per vedere la casa, imbarazzato, il proprietario mi ha detto che non era più disponibile".