Vino contraffatto a Canneto, i produttori ipotizzano una class action

I sindaci dell'Oltrepo firmano un documento per garantire sostegno ai dipendenti della Cantina Sociale e alle aziende del territorio

Le forze dell'ordine fuori dalla Cantina sociale

Le forze dell'ordine fuori dalla Cantina sociale

Canneto Pavese (Pavia), 1 febbraio 2020 - Pieno sostegno alle iniziative della Regione e convinta adesione al protocollo normativo a tutela della qualità del vino, ma non solo: anche idonee misure per la Cantina Sociale di Canneto Pavese al centro dell’inchiesta giudiziaria sulla frode del vino, per garantire il posto di lavoro dei 20 dipendenti e il futuro di circa 300 aziende viticole, fra soci e conferenti.

In sintesi è il documento sottoscritto da una quarantina di sindaci dell’Oltrepo orientale (ma anche dai comuni di Portalbera ed Arena Po), presentato ieri sera prima del consiglio comunale straordinario a Canneto Pavese dal sindaco Francesca Panizzari. Dopo il Consorzio Tutela Vini Oltrepo intenzionato a costituirsi parte civile e chiedere un risarcimento danni all’eventuale processo a carico degli indagati, si sta facendo strada, fra i produttori privati, il proposito di avviare una class action. La riunione del Distretto del Vino, invece, è il 4 febbraio.

Continua anche il confronto sulla proposta di ricompattamento del settore nel Consorzio Tutela Vini. Il presidente della cantina Torrevilla, Massimo Barbieri, però, puntualizza: "Sbagliate e non condivisibili alcune dichiarazioni sulle cooperative. Ci sono quelle buone e quelle meno. Il nostro ruolo e di altre coop è essenziale".