Pavia, via i sinti da piazzale Europa: "Ripristiniamo la legalità"

Il sindaco Fracassi interviene con decisione su un’area di pregio occupata da 300 persone

Il campo sinti di piazzale Europa

Il campo sinti di piazzale Europa

Pavia - L’acqua sta facendo sfrattare i sinti da piazzale Europa. Il campo nel quale dal 1984 vivono circa 300 persone, infatti, è un’area a rischio esondazione secondo il Piano per l’assetto idrogeologico, ma si trova anche in una zona di pregio inserita nell’ambito del progetto Waterfront e infine gli abitanti dal 2017 hanno collezionato un numero spropositato di bollette dell’acqua non pagate.

"È una questione di sicurezza e di incolumità su cui non intendo soprassedere – ha detto il sindaco Fabrizio Fracassi – Inoltre, è quanto mai necessario rimuovere situazioni di degrado e irregolarità che permangono da troppi anni. Riqualificare è anche questo". Il primo cittadino e l’assessore ai servizi sociali Anna Zucconi ne hanno discusso in settimana con il capo del villaggio preannunciando la volontà dell’amministrazione comunale di spostamento in un’area con tutte le infrastrutture essenziali, come gli allacciamenti. "È venuto il momento di ripristinare il decoro e la legalità – ha aggiunto Fracassi – Non è possibile, per esempio, che gli abitanti del villaggio abbiano, dal 2017, un numero spropositato di bollette dell’acqua non pagate, per non parlare delle sanzioni per violazione del codice della strada. La città non può avere chi fatica per pagare i conti e chi non paga. In 5 anni, abbiamo 900mila ero di sanzioni non pagate".

Di un trasferimento del campo si parla da tempo per restituire alla città un’area di pregio. "Non contesto il trasferimento – ha sostenuto l’ex assessore ai servizi sociali Alice Moggi – ma il modo in cui la questione è stata affrontata. Spostare il campo è un tema delicato e complesso, sono residenti in quel campo da 40 anni. E hanno sempre avuto contatti con il Mezzabarba e accordi. Io ho chiesto che i bambini andassero a scuola e ho ridotto la dispersione scolastica. Invece adesso da due anni il referente del campo chiede un incontro con l’amministrazione comunale che non ha mai ottenuto. La persona che ha parlato con il sindaco non è il referente". 

Già in passato si era parlato di trasferimento, ma il piano predisposto costava 2 milioni di euro. I sinti sostengono di non potersi opporre alla decisione del sindaco, mentre Italia Viva qualche dubbio se lo pone. "Se si impone il trasferimento per motivi di sicurezza di fronte alle possibili inondazioni, perché non si fa lo stesso con chi vive in Borgo Basso? – ha sottolineato Marco Anselmetti di Italia Viva – Il sindaco fa distinzioni tra i cittadini? E poi non si sa dove si pensa di realizzare il nuovo campo?". Ma Fracassi ha concluso: "Abbiamo dei progetti per la città e li porteremo a termine".