Pavia ex Snia, il cadavere carbonizzato ai raggi X per chiarire il giallo

Il corpo è stato abbandonato all'interno dell'area industriale dismessa, l'ipotesi dell'omicidio si fa sempre più concreta

L'area dismessa dell'ex Snia a Pavia

L'area dismessa dell'ex Snia a Pavia

Pavia - Ancora non è possibile sapere se appartiene a un uomo o una donna il corpo carbonizzato trovato all’interno dell’ex Snia. Il cadavere, ridotto a uno scheletro, è stato trasportato all’istituto di medicina legale dell’Università di Pavia per essere esaminato nella speranza di poter dare un nome e un cognome a quel corpo che era stato nascosto in fondo all’area, nei pressi della ciminiera che si vede passando dalla strada. E, proprio il fatto che fosse coperto forse anche da un telo di plastica o un cumulo di foglie, farebbe pensare a un omicidio. Anche se non si può completamente escludere che possa aver avuto un malore per essere poi coperto da un altro ospite dell’area industriale sulla quale sorgeva la fabbrica di viscosa in un estremo gesto di pietà.

E questo macabro ritrovamento non è altro se non l’ultimo tassello della triste storia vissuta dalla Snia, gloriosa azienda fino al 1979 e poi diventata un’area dismessa, ma mai del tutto disabitata. Nel 2007, infatti, centinaia di persone di etnia Rom avevano occupato abusivamente gli scheletri dei capannoni dove vivevano facendo giocate decine di bambini tra topi e rifiuti. Allontanati con un blitz delle forze dell’ordine e recintata, l’area di oltre 100mila metri quadrati è sempre stata vissuta da sbandati e chi aveva bisogno di un riparo.

Più volte, infatti, i residenti attraverso il gruppo Facebook L24 hanno chiesto maggiori controlli magari anche con l’ausilio dei droni e il ripristino della recinzione che presenta diverse aperture dalle quali è possibile accedere nella fabbrica. Operazione che si compie spesso. Non a caso sono stati visti dei senzatetto e persone poco raccomandabili effettuare anche dei traslochi portando all’interno mobili di fortuna evidentemente per allestire un alloggio molto improvvisato. Ora quel vasto spazio di viale Montegrappa, però cerca la sua “seconda vita“ magari per dare un’opportunità di divertimento ai ragazzi che disturbano il sonno di chi risiede in centro.

«Magari sono un po’ troppo ottimista - ha detto recentemente il sindaco Fabrizio Fracassi -, ma sono sicuro che anche la Snia alla prossima asta troverà un nuovo proprietario e potrà essere recuperata». La parte più grande della Snia, è all’asta da tempo e non ha ancora trovato degli acquirenti. È più di un anno che i 107mila metri quadri sono in vendita e lo saranno ancora il 1° dicembre per l’ultimo tentativo a 2 milioni di euro.