Pavia, il referendum sui bus è bocciato

Avrebbe dovuto decidere sul passaggio dei mezzi in corso Cavour. Quasi certamente non si terrà

Il comitato per il "sì" si arrende

Il comitato per il "sì" si arrende

Pavia, 18 maggio 2018 - Bocciato prima del voto. L’ufficialità non c’è ancora, ma con ogni probabilità il referendum del 10 giugno sul passaggio dei bus in corso Cavour non si terrà. Stasera alle 18,30 la Commissione di garanzia, l’organo del Comune deputato a gestire la “patata bollente”, si riunirà e voterà se la consultazione dovrà tenersi oppure no.

"Se si dovesse tenere il referendum - ha detto il presidente della Commissione di garanzia Nicola Niutta - potrebbe anche profilarsi lo spettro di un danno erariale e non credo che nessuno intenda assumersi una responsabilità di questo tipo". Al centro della questione, infatti, c’è una lettera che il prefetto Attilio Visconti ha inviato al sindaco Massimo Depaoli sottolineando come il corso non dovrebbe essere riaperto agli autobus perché ci sono obiettivi sensibili. "È una lettera stravagante - ha commentato la portavoce del Comitato promotore Cettina Panzera -: il prefetto entra nel merito di scelte politiche senza neppure conoscere molto bene la viabilità cittadina. Gli obiettivi sensibili di cui parla sono l’Ascom e il Tribunale che sono fuori dall’isola pedonale, circondati da auto e furgoni". Secondo Niutta, però, quella lettera non doveva essere tenuta nascosta. "Il sindaco l’ha ricevuta il 21 aprile - ha proseguito il presidente della Commissione di garanzia - ha sostenuto di non averne voluto parlare per non ledere il diritto dei cittadini a dire come la pensavano sul passaggio dei bus in corso Cavour. In realtà credo che la lesione avrebbe potuto essere doppia, se la lettera non fosse uscita. Un cittadino sarebbe andato alle urne convinto di fare la differenza e poi sarebbe stata tirata fuori la “lettera a orologeria” che inficiava tutto. E sui cittadini sarebbe caduta tutta la responsabilità dei costi sostenuti".

"Noi non ce la sentiamo di portare avanti la consultazione - ha detto ancora Cettina Panzera -. Speravamo che potesse vincere il sì, perché molte persone indipendentemente dalla loro posizione politica, sono arrabbiate. Adesso vorrà dire che vigileremo sui programmi elettorali dei prossimi candidati sindaco". Per Niutta, invece, quella del referendum "potrebbe essere l’occasione per aprire un discorso più ampio sulla viabilità nel centro storico affrontandolo con un maggior dialogo e coinvolgimento dei cittadini". Per il momento, però, i cittadini che si erano mobilitati per raccogliere le 3.000 firme necessarie a chiedere una consultazione popolare e avevano avviato la campagna elettorale autotassandosi, sono delusi.