Pavia, bimbo offeso dalle maestre: genitori sentiti in Questura

Chiamati per approfondimenti investigativi legati al loro esposto. A scuola invece convocate le docenti, sentite dagli ispettori del Miur

I carabinieri di Pavia

I carabinieri di Pavia

 

Pavia, 22 aprile 2022 - Sono stati convocati in Questura per alcuni approfondimenti investigativi legati all’esposto presentato, i genitori del bambino che sarebbe stato bullizzato da tre maestre. Agli agenti che ponevano domande sulle chat ormai famose che si sarebbero scambiate le docenti, la mamma e il papà del piccolo di 8 anni hanno risposto riferendo come sono venuti a conoscenza degli insulti scoperti su WhatsApp. "Sporco", "pirla" e persino "bambino di merda" nelle conversazioni veniva definito lo scolaro, che è figlio di una maestra della scuola elementare Carducci.

Per quelle affermazioni non si sa ancora se le docenti siano state sottoposte a provvedimento disciplinare, di certo fino alla fine dell’anno al loro posto ci saranno tre supplenti. Forse sono state le stesse insegnanti a decidere di farsi da parte per consentire lo svolgimento di un’accurata indagine, magari anche da parte del ministero dell’Istruzione che sembrava avesse deciso di inviare a Pavia i propri ispettori.Oltre agli insulti scritti nei confronti di un alunno, infatti, ci sono altri aspetti che riguardano la scuola che sono arrivati sul tavolo del ministro e riguardano una possibile non corretta gestione economica dell’istituto e i difficili rapporti di lavoro che si vivrebbero all’interno della Carducci. Aspetti che ora sono passati in secondo piano di fronte a un fatto più grave che ha come protagonista un bambino, ma su cui gli ispettori potrebbero fare chiarezza. E forse sono già al lavoro.

Ieri mattina infatti le docenti sarebbero state convocate a scuola, ma non per sedersi in cattedra. Come hanno chiesto i genitori dello scolaro bullizzato e altre mamme preoccupate che al posto di quel bambino prima o poi possa esserci il loro, le docenti al centro dell’esposto – che insegnano religione, musica, matematica e italiano – non incontreranno i bambini fino alla fine dell’anno. "Aspettiamo che la scuola ci comunichi se sono stati presi provvedimenti disciplinari", avverte Luisa Fiore, l’avvocato al quale si sono rivolti i genitori del bambino. La scuola dal canto suo avrebbe preferito che la questione non avesse un’eco mediatica e in un comunicato che non è stato diffuso alla stampa, ma è circolato all’interno dell’istituto, ha fatto sapere che la prima preoccupazione è "il proficuo clima di serenità e partecipazione di tutte le componenti e garantire le attività didattiche per la crescita formativa degli alunni". Alunni che in questo momento stanno andando a scuola senza preoccuparsi della notorietà del loro istituto.