Pavia, bimbo insultato dalle maestre torna in aula: loro trasferite come la mamma

I bambini sono sereni . Non i genitori Resta viva l’eco degli insulti nella chat

Bimbi a scuola

Bimbi a scuola

È tornato nella sua classe e ha riabbracciato i suoi compagni il bambino della primaria Carducci che negli ultimi mesi, suo malgrado, è diventato famoso per essere stato insultato e deriso da alcune sue insegnanti. Il piccolo, 8 anni, è stato l’unico protagonista della triste vicenda a non essere stato trasferito, perché perfettamente integrato nella classe in cui ha molti amici che non lo apostrofano "bambino di m." come hanno fatto due insegnanti in una conversazione su Whatsapp.

Da ieri , giorno della prima campanella, non ha più quelle docenti che lo hanno insultato e neppure l’insegnante che aveva letto i messaggi senza dire nulla. Due sono state trasferite e una terza si è messa in aspettativa, ma la classe non è serena. Non lo sono soprattutto i genitori degli altri scolari perché si è incrinato il rapporto con la madre, che pure insegnava in quella scuola, e le nuove docenti, che hanno tutti i riflettori puntati addosso. A causa della chat tra due insegnanti che la madre del piccolo, a sua volta docente, ha scoperto a febbraio e denunciato ad aprile, infatti, i bambini che frequentavano la terza hanno dovuto cambiare maestra e sono stati dipinti come poco inclusivi.

Intanto, la mamma del piccolo insultato e deriso non si è presentata nella sua nuova classe. La donna è stata trasferita in un’altra primaria dell’istituto comprensivo, a Torre d’Isola. Ma non ha preso servizio. Da quanto si è potuto sapere la docente, che starebbe per presentare un ricorso contro lo spostamento, si sarebbe presa un periodo di assenza. E una sospensione cautelativa in attesa della discussione del procedimento penale in tribunale fissato per la prossima settimana sarebbe anche stata chiesta dalla mamma/maestra per le insegnanti che in diverse conversazioni hanno insultato figlio. Una di queste, però, è a casa in aspettativa e per le altre accusate di maltrattamenti, abuso dei mezzi di correzione e diffamazione, il gip ha chiesto l’archiviazione. L’insegnante “assolta” dall’ufficio scolastico provinciale perché aveva solo letto le conversazioni, senza scrivere nulla contro il bambino, ha preso servizio in un’altra scuola. Lo stesso ha fatto pure l’altra insegnante coinvolta.