Pavia, barriere architettoniche: "La città non è a norma"

Il referente di Aila denuncia le difficoltà per i disabili

Marco Roberto Montini

Marco Roberto Montini

Pavia, 18 giugno 2018 «E queste sarebbero strade a norma Peba?». Marco Roberto Montini, referente per Pavia di Aila (Associazione italiana lotta abusi), snocciola sigle e numeri di leggi e disposizioni nazionali e internazionali, dai Piani di eliminazione delle barriere architettoniche (Peba) al Codice della strada, fino alla Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità. E, soprattutto, seduto sulla sua sedia a rotelle elettrica, mostra le condizioni di strade e marciapiedi di Pavia. Un breve tragitto, scelto a caso nella zona dove abita, tra la Stazione e il Ticinello: partiamo dalla sede del Csv, in via Bernardo da Pavia, fino alla sede del Cus Pavia Canottaggio, verso via Montebello della Battaglia.

Nel primo tratto l’assenza totale del marciapiede costringe il disabile, come pure i pedoni, ad occupare la carreggiata stradale, dissestata come quasi la totalità delle strade, non solo a Pavia. Arrivati in via Folla di Sotto, il marciapiede c’è, ma è molto stretto. «Se fosse totalmente sgombro da cabine elettriche e telefoniche - spiega Montini - per essere a norma dovrebbe essere di un metro e mezzo: non bastano i 90 centimetri. E qui in alcuni punti è anche più stretto di 90». In effetti le ruote esterne della sedia a rotelle (che è delle dimensioni minime, di 70 centimetri) finiscono sul cordolo. E la superficie è tutt’altro che liscia: in corrispondenza di un punto in cui l’asfalto del marciapiede è particolarmente dissestato, solo l’abilità del “pilota”, che conosce bene il percorso, evita che la sedia a rotelle si ribalti facendolo cadere in mezzo alla strada.

Poco più avanti, all’incrocio di via Eredi Farina, il marciapiede ha addirittura dei gradini, non segnalati: il disabile motorio resta dall’altra parte della strada, ma un disabile visivo lì rischia di cadere. Proseguendo sempre lungo via Folla di Sotto, l’attraversamento pedonale appena dopo la curva mette ancora a serio rischio l’incolumità del disabile. Poi inizia il marciapiede che costeggia la massicciata della ferrovia, invaso dai rami delle robinie (con spine) . Infine, in via Montebello della Battaglia, i sampietrini sollevati rendono il marciapiede non percorribile da una sedia a rotelle. Già nel 2016 l’Aila aveva portato in Comune migliaia di segnalazioni. «Da allora - lamenta Marco Roberto Montini - il sindaco Massimo Depaoli non ci ha più ricevuti e le nostre segnalazioni restano senza risposta». Che la città non sia a norma è ben visibile a tutti.