Lodi, Foroni: "Creare reti tra ospedali per i parti prematuri"

Il consigliere regionale Pietro Foroni ha ricevuto un gruppo di genitori che sta sostenendo il reparto di neonatologia

L'ospedale Maggiore di Lodi

22 gennaio 2013,Ospedale maggiore Lodi.

Lodi, 8 dicembre 2016 - "Purtroppo, a causa di nuove disposizioni ministeriali, l'ospedale di Lodi oggi può seguire i parti prematuri solo dalla 30esima settimana, nonostante abbia tutte le capacità ed esperienze per seguirli, come in passato, già dalla 26esima settimana, costringendo le famiglie, con spese a proprio carico e tra mille difficoltà, a raggiungere ogni giorno, per periodi che vanno anche dai 3 ai 5 mesi, gli ospedali di Pavia o Milano".

Il consigliere regionale Pietro Foroni ha ricevuto mercoledì, col presidente della commissione Sanità Fabio Rolfi, un gruppo di genitori che sta sostenendo l'attività del reparto di neonatologia del Maggiore: "Nell'incontro è emersa la forte necessità di creare delle reti, in modo che l'ospedale di Lodi possa essere di riferimento anche per realtà più vicine come Crema o Melegnano. E' necessario, infatti, poter raggiungere un numero di parti tali da poter garantire il servizio. Insieme al presidente Rolfi, mi attiverò per sollevare la problematica presso l'assessorato regionale competente per evitare il più possibile i forti disagi che le famiglie lodigiane devono affrontare in caso di nascite premature dei loro bambini".

Foroni aveva già partecipato, lo scorso 19 novembre, alla festa dei bimbi prematuri che si era tenuta a Lodi, promossa da alcune mamme (Nazzarena Grilli, Laura Marzi e Francesca Rota), presso il teatrino di via Gorini in occasione della Giornata mondiale del nato pretermine.