Asm, l’Anac boccia lo statuto per l’affidamento diretto dei servizi

Pavia, il caso scoppia in Aula dopo una istant question presentata dal Gruppo misto. Ora tempi stretti per cambiarlo

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Bocciato dall’autorità anticorruzione lo statuto di Asm votato in Consiglio comunale a giugno per consentire l’affidamento di servizi in via diretta. Il pronunciamento di Anac (Autorità nazionale anticorruzione) è del 26 ottobre, ma i consiglieri ne hanno avuto notizia soltanto l’altra sera in risposta a una istant question presentata dai consiglieri del gruppo misto Angela Gregorini (foto) e Rodolfo Faldini. "Anac - ha sottolineato Gregorini - ha dato 60 giorni per apportare le correzioni richieste, quindi si arriverebbe a Natale ed entro quella data anche i 38 Comuni soci dovrebbero approvare le modifiche, quando al momento solo 9 hanno fatto il passo". All’origine della bocciatura la richiesta d’inserire nello statuto il comitato controllo analogo. "Il comitato congiunto - ha sottolineato Faldini - è sopra assemblea e Cda e il suo parere è vincolante, a differenza di quanto deliberato a giugno dal Comune. Dovrà essere inserito nello statuto approvato a giugno e che sarà oggetto di modifica nei prossimi giorni con una delibera che accoglie quanto Anac aveva già chiesto ad aprile".

L’assessore al Bilancio e alle partecipate Mara Torti si è detta fiduciosa per quanto riguarda l’approvazione nei tempi richiesti. Nel frattempo lunedì all’ordine del giorno c’era la discussione sulle quote detenute da Asm in Lgh e A2a, di cui si prevede la cessione proprio per consentire gli affidamenti diretti. "Il presidente di Asm Manuel Elleboro - ha detto Faldini in Aula - in commissione consiliare ha sempre confermato la fusione di Lgh, ma su A2a non ha mai parlato di cedere le quote, anche quelle derivanti dall’incorporazioni di Lgh. Dalla fusione con A2a, Asm e il Comune di Pavia ricaverebbero un ritorno economico interessante oltre a restare soci di una multinazionale di alto profilo". M.M.