Pavia, Asm sul tavolo degli imputati: "Gestione evanescente"

La partecipata è ancora nella bufera dopo la Commissione di garanzia

Da sinistra Stefano Spagoni e Francesco Rigano

Da sinistra Stefano Spagoni e Francesco Rigano

Pavia, 18 luglio 2018 - Contratti con i Comuni soci stipulati in perdita, fatture che vengono pagate con molto ritardo e anche un appalto per l’illuminazione pubblica che avrebbe potuto rilanciare l’azienda e invece Asm ha perso. La gestione di via Donegani è stata ancora una volta al centro di una seduta dalla commissione di garanzia presieduta da Nicola Niutta. Tra il pubblico anche l’ex consigliere di amministrazione Stefano Spagoni, che nella sua relazione di fine mandato inviata al sindaco Massimo Depaoli aveva messo in luce tutti i problemi riscontrati nella gestione aziendale e l’altra sera grazie al presidente Niutta ha potuto prendere la parola. "I pagamenti in Asm avvengono secondo logiche personali", aveva sostenuto Spagoni rimarcando come vengano pagati i fornitori di servizi, ma non ad esempio i consulenti del Cda. La questione, sollevata in Consiglio comunale dal capogruppo di Forza Italia Antonio Bobbio Pallavicini era stata liquidata dal primo cittadino con un "la versione dei fatti fornita da Spagoni non coincide con quella del presidente Rigano". "La mia relazione è supportata da prove – ha replicato l’ex consigliere di Asm –. L’ho inviata al sindaco ben prima della mia mancata riconferma ed è molto simile alla relazione inviata l’anno scorso. Ho sostenuto che l’organizzazione di Asm è evanescente e lo confermo".

Dopo la bufera che ha investito l’azienda di via Donegani con diversi soldi sparirti nel nulla, sembra che nessuno abbia messo ordine nella gestione. "Ho chiesto d’avere un report mensile sulla raccolta differenziata per ciascun Comune coperto dal servizio – ha aggiunto Spagoni – e non l’ho mai ricevuto. Non credo che vengano messi in atto comportamenti illeciti, ma Asm non viene gestita correttamente. A sensazione credo che guadagni sull’acqua, ma ci rimetta con i rifiuti". E i 15 milioni che avrebbe potuto ottenere con il nuovo appalto per l’illuminazione pubblica non sono mai arrivati perché l’appalto predisposto non è stato ritenuto corretto, poi l’idea è cambiata, ma ormai era stato assegnato a un’azienda francese. "Quella è una vicenda che grida vendetta – ha inistito Stefano Spagoni –. Asm avrebbe potuto avvantaggiarsene sotto il profilo delle conoscenze tecnologiche". La vicenda potrebbe essere di nuovo al centro di un’ulteriore seduta della commissione di garanzia che il presidente Niutta sta valutando di convocare prima di chiudere i lavori e preparare una relazione finale.