Tragedia ad Arena Po, nuovi rilievi: "Morti per asfissia e annegamento"

Resta ancora da chiarire l'esatta dinamica dell’accaduto

Ancora rilievi sul luogo del dramma

Ancora rilievi sul luogo del dramma

Arena Po (Pavi), 18 settembre 2019 – Per i quattro lavoratori di Arena Po, la morte è sopraggiunta per asfissia ma anche per annegamento. «Dai primi accertamenti, sembra che l’autopsia abbia evidenziato una concausa nel decesso delle vittime», spiega l’avvocato Stefano Dell’Acqua che assiste i familiari di Prem e Tarsem Singh, quarantotto e quarantacinque anni, i due fratelli imprenditori titolari dell’azienda agricola in cui giovedì scorso si è verificato il fatale incidente. I due sono morti insieme ai loro dipendenti Harminder Singh, di trent’anni, e Nanjinder Singh di ventotto anni. Caduti in una vasca di liquami e, secondo le prime analisi, uccisi dalle esalazioni nocive ma anche dall’essere affogati. La causa però, così come la dinamica esatta dell’accaduto, è ancora da chiarire. Non c’erano testimoni, l’ipotesi è che tragicamente siano caduti uno dopo l’altro nel tentativo di aiutarsi a vicenda e salvarsi. Non è escluso nemmeno che sia stato necessario calarsi nella vasca per sistemare un guasto. Ieri in giornata i tecnici dell’Ats di Pavia e della Procura di Pavia hanno svolto un sopralluogo sul luogo dell’incidente, facendo prelievi per vedere la vera composizione dei liquami e capire il funzionamento di un trattore e di una pompa per valutare se fossero guasti e se possano aver contribuito all’incidente. Ieri non risultavano esserci persone iscritte nel registro degli indagati. Conclusa intanto l’autopsia sui quattro corpi, è stato dato il via libera alla restituzione delle salme alle famiglie. I giovani dipendenti saranno rimpatriati in India, dove parenti e amici li aspettano per piangerli. Per i due imprenditori invece, la famiglia ha espresso la volontà di procedere con la cremazione: «Erano molto conosciuti, grandissimi lavoratori», racconta l’avvocato Dell’Acqua. Tutto il paese si è stretto nel cordoglio per i due benvoluti fratelli indiani, il parroco ha chiesto ai parenti delle due vittime di potersi unire in un momento di preghiera nonostante la differenza di fede.