Siti a rischio nel Pavese: 16 Comuni non rispondono

In Prefettura procede la "mappatura" lanciata all’indomani dell’incendio doloso del 3 gennaio, scoppiato a Corteolona

In Prefettura procede la mappatura

In Prefettura procede la mappatura

pavia, 16 marzo 2018 - Sono 16 i Comuni che non hanno ancora risposto all’appello del prefetto. E sono invece saliti a 230 i siti a rischio. In Prefettura procede la «mappatura» lanciata da Attilio Visconti all’indomani dell’incendio doloso del 3 gennaio, scoppiato a Corteolona in un capannone apparentemente dismesso ma dove erano invece stoccati abusivamente rifiuti. Alla richiesta, fatta a tutte le amministrazioni comunali, di segnalare quei siti potenzialmente a rischio, come appunto capannoni o casali in disuso, hanno finora risposto 172 Comuni sui 188 della provincia di Pavia.

In realtà ben 112 sono le segnalazioni negative, con le quali gli amministratori hanno scritto, nero su bianco, che nel loro territorio non risultano simili situazioni fuori controllo. Solo 60 Comuni hanno invece segnalato dei siti potenzialmente a rischio, ben più di una situazione, quasi 4, per ognuno dei Comuni (3,8 la media dei 230 siti nei 60 comuni).

Mancano ancora all’appello 16 Comuni, tra cui 6 nel Pavese: Borgarello, Bornasco, Costa de’ Nobili, Filighera, Lardirago e Torrevecchia Pia; 5 in Lomellina: Borgo San Siro, Cilavegna, Confienza, Gropello Cairoli e Robbio; 5 in Oltrepò: Casanova Lonati, Cecima, Fortunago, Godiasco e Pietra de’ Giorgi. Stupisce, o forse no, che l’elenco comprenda anche il territorio dell’ultima discarica abusiva, a Bornasco, segnalata dalle Guardie ecologiche volontarie (Gev) e posta sotto sequestro dopo l’intervento dei carabinieri e dell’Arpa, lo scorso 22 febbraio.

La terza area che in poche settimane è stata sequestrata in quanto discarica abusiva: giovedì 11 gennaio i sigilli erano stati posti a un capannone a Villanterio, lungo la ex Statale 235 Pavia-Lodi, e il 20 gennaio i carabinieri della Stazione di Broni avevano segnalato all’autorità giudiziaria il titolare di una ditta a San Cipriano Po per gestione di rifiuti non autorizzata.

Siti che comunque, anche quello di Bornasco, sarebbero compresi nei 230 potenzialmente a rischio, perché alla mappatura della Prefettura, oltre alle segnalazioni dei Comuni, contribuiscono anche quelle dei carabinieri. «I Comuni non hanno nessun obbligo di rispondere alla richiesta - precisa il capo di Gabinetto della Prefettura, Beaumont Bortone, responsabile del Nucleo ambiente - ma confidiamo che lo facciano tutti, per contribuire ad avere un quadro il più completo possibile«. Proprio ieri mattina i 16 enti locali ancora «inadempienti« sono stati contattati dalla Prefettura e in 2 casi si sono fatti inviare nuovamente la richiesta, dicendo di non averla mai ricevuta, gli altri 14 hanno anticipato che stanno per ultimare le segnalazioni, che dovrebbero dunque arrivare nei prossimi giorni.