Case Aler, scatta la protesta degli inquilini a Pavia

I manifestanti sotto la sede dell’ente: "Qui 600 famiglie senza alloggio, ma le case ci sono. Assegnatele"

La protesta degli inquilini

La protesta degli inquilini

Pavia, 14 luglio 2020 - Battitura del cancello sprangato, bandiere e cori. L’Assemblea per il diritto alla casa ieri mattina ha manifestato sotto la sede Aler di via Parodi. "Le case ci sono, perché non ce le date?" hanno urlato i manifestanti rimasti per un’ora sotto il palazzo, prima di essere ricevuti. Sono 600 le famiglie in attesa di un alloggio e molte altre presto potrebbero ricevere lo sfratto perché, a causa dell’emergenza Covid hanno perso il lavoro e non sono più riuscite a pagare l’affitto. "Entro la prossima settimana - ha detto Alberto De Lorenzis dell’Assemblea per il diritto alla casa - Aler ci ha garantito che saranno assegnati 18 appartamenti, ma sono pochi. Servono ristrutturazioni e cambi alloggi; abbiamo invalidi o infartuati che abitano al 4° piano senza ascensore e dializzati che vivono al 3°. Queste persone, magari sotto sfratto all’epoca dell’assegnazione, hanno accettato la proposta che è stata fatta loro, ma poi le condizioni di salute sono mutate e ora si trovano in difficoltà". Secondo gli ultimi dati pubblici forniti da Aler, gli alloggi assegnabili nel corso di quest’anno avrebbero dovuto essere 193 quelli di Aler e 65 delli del Comune.

Con il lockdown , però, non sono state consegnate chiavi di nuove case. E le difficoltà delle famiglie sono aumentate. Nell’incontro con la Rete antisfratto Aler ha promesso che fino alla fine dell’anno non manderà via gli inquilini morosi e sospenderà anche l’invio di solleciti di pagamento per le spese condominiali in attesa che in settembre arrivino fondi regionali. "Ma molte famiglie non sono più riuscite a pagare l’affitto - ha aggiunto De Lorenzis -. Cercheremo di rivedere i criteri di concessione dei contributi anche a coloro che non hanno percepito redditi nel 2020".

Al momento le esecuzioni degli sfratti sono sospese fino al 31 agosto e in Parlamento si discute di estendere la moratoria fino a fine anno. Le udienze davanti al giudice però sono ricominciate. "E noi non possiamo assistere gli inquilini - ha proseguito l’attivista dell’Assemblea -. Di conseguenza chi aveva uno sfratto in corso è possibile che se lo veda convalidare adesso. Invece, chi da marzo non è riuscito a pagare perché ha perso l’occupazione, a breve riceverà lo sfratto". Il Comune ha previsto di aiutare queste famiglie dando dei contributi: "Li diano però - insiste De Lorenzis -. Una donna ne ha fatto richiesta a novembre e non ha ancora visto un euro. Nel frattempo il padrone di casa continua a bussare alla sua porta e chiede conto degli aiuti che avrebbero dovuto arrivare da palazzo Mezzabarba e che aspetta da molto tempo".