Alba da panico tra alte fiamme e sirene

Un rogo di vaste proporzioni ha distrutto a Cava Manara il capannone di un fabbro che lo usava come deposito degli attrezzi

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di Manuela Marziani

Prima le fiamme alte e poi le sirene. Ieri mattina i residenti a Torre de’ Torti e a Cava Manara si sono svegliati così, nel panico. Un incendio di vaste proporzioni, infatti, è divampato poco dopo le 5 e ha completamente distrutto il capannone di una ditta che si trova al civico 17 della frazione. L’azienda, registrata come l’impresa di un fabbro che spesso svolge il proprio lavoro in giro nelle case dei clienti, veniva utilizzata dal titolare come deposito degli attrezzi per la manutenzione delle presse. Forse per un corto circuito o comunque per cause in via di accertamento da parte dei vigili del fuoco di Pavia, è scoppiato il rogo. Sul posto sono intervenuti quattro mezzi: un’autopompa-serbatoio e un’autobotte-pompa da Pavia oltre a mezzi partiti dalle sedi lomelline di Garlasco e Robbio.

Le operazioni di spegnimento e bonifica sono andate avanti per circa quattro ore. Oltre ai pompieri sono intervenuti anche i carabinieri di Pavia e il personale sanitario della Croce Verde di Pavia per soccorrere una persona poi non trasportata in ospedale. Sono ancora da stabilire le cause del rogo, si sta indagando per verificare di quale natura siano le fiamme divampate.

Al momento nessuna causa è esclusa, compresa l’ipotesi dolosa, anche se i vigili del fuoco non hanno trovato elementi che possano giustificare che sia stata una mano misteriosa ad appiccare il fuoco. Le fiamme, ben visibili dalle case piuttosto basse della zona, hanno allarmato i residenti e distrutto il capannone provocando danni per circa 100mila euro.

Come accaduto ieri mattina a coloro che vivono nella zona di Cava Manara, poco meno di un anno fa, in aprile, anche quanti vivono a Pavia erano rimasti spaventati per un altro incendio di vaste proporzioni che si era sviluppato nell’ex scalo ferroviario di via Rismondo. Anche in quel caso le fiamme molto alte avevano distrutto un capannone che veniva utilizzato come deposito.

Molte le analogie registrate tra il rogo di Torre de’ Torti e via Rismondo. Pure a Pavia, infatti, dalle prime analisi effettuate sembrava che le fiamme fossero partite a causa di un corto circuito all’impianto elettrico del capannone. I mezzi dei vigili del fuoco erano arrivati immediatamente, ma le caratteristiche della struttura, che è in gran parte di legno, avevano fatto sì che l’incendio divampasse velocemente. E, una volta spento il rogo, la preoccupazione delle famiglie che vivono nella zona aveva riguardato la presenza di amianto e sostanze inquinanti.

Per mesi l’area, sottoposta a sequestro, è stata monitorata e controllata dall’Arpa e da una squadra di tecnici escludendo ogni pericolo per la popolazione. L’operazione di bonifica si è conclusa soltanto in ottobre, quindi sei mesi dopo le fiamme.