Pavia, aggredisce l'ex moglie e cerca di uccidersi coi farmaci: arrestato

L'uomo, sottoposto a lavanda gastrica e piantonato in ospedale, aveva con tutta probabilità pianificato un omicidio-suicidio

La polizia davanti al palazzo teatro dell'aggressione (Torres)

La polizia davanti al palazzo teatro dell'aggressione (Torres)

Pavia, 8 gennaio 2019 - L'arresto è scattato nella tarda serata di ieri. A.S., 62enne originario della Calabria, è piantonato, ricoverato al Policlinico San Matteo di Pavia, dov'è stato sottoposto a lavanda gastrica per i farmaci ingeriti. E' accusato di porto di arma clandestina, sequestro di persona, lesioni personali aggravate, minacce e danneggiamento.

La polizia era intervenuta ieri pomeriggio in viale della Libertà, trovandolo che stava danneggiando la Fiat Panda della ex moglie. Ma era solo l'ultimo atto, e anche il meno grave, di quello che probabilmente era stato pianificato come un omicidio-suicidio. Separati dallo scorso aprile, negli ultimi mesi lui si era ripresentato alla ex moglie, 49enne, che proprio per paura era solita o farsi accompagnare o stare al telefono col nuovo compagno quando si spostava. Anche ieri, terminato il turno di lavoro in ospedale (è infermiera), era al telefono col compagno quando è arrivata a casa, trovandosi davanti al portone l'ex marito che l'ha aggredita e trascinata nell'appartamento. Troncata improvvisamente la conversazione telefonica, il nuovo compagno, 57enne, s'è precipitato a casa della donna. E alla porta ha urlato "Aprite, polizia!".

Uno stratagemma che ha funzionato: l'aggressore si è nascosto in bagno e la donna è riuscita ad andare ad aprire la porta, presentandosi con i polsi legati da manette, nastro adesivo sulla bocca, il volto sanguinante. Dopo una colluttazione, l'aggressore è stato cacciato di casa, mentre è partita la richiesta di intervento al 112. La squadra Mobile, intervenuta sul posto insieme alle pattuglie della Volante, ha sequestrato una pistola con matricola abrasa e un machete. La donna è stata portata in ospedale, dove le hanno riscontrato la frattura del naso, per una prognosi di 30 giorni. L'aggressore s'è sentito male per i farmaci ingeriti, probabilmente per trovare il coraggio di fare quello che, per fortuna, non è invece riuscito a portare a compimento.