Pavia, al Cnao adroterapia per 280 pazienti nel 2018

Dal 2011 a oggi sono state trattate 1.183 persone affette da tumori rari

L’acceleratore del Cnao

L’acceleratore del Cnao

Pavia, 28 febbraio 2019 - In Italia si stima che una diagnosi di tumore su quattro sia relativa a una neoplasia rara. Complessivamente ogni anno sono circa 89mila i nuovi casi attesi e, secondo l’Associazione italiana registri tumori (Airtum), i pazienti affetti da un tumore raro sono più giovani alla diagnosi.

Nel 2018 sono stati 280 i pazienti italiani affetti da un tumore raro trattati con adroterapia al Cnao, Centro nazionale di adroterapia oncologica. L’adroterapia è indicata in particolare per il trattamento di casi clinici resistenti alla radioterapia ai raggi X e non operabili di tumori rari come melanomi oculari, sarcomi ossei e dei tessuti molli, carcinomi adenoido-cistici delle ghiandole salivari, condrosarcomi, cordomi e meningiomi, patologie che complessivamente colpiscono ogni anno circa duemila pazienti italiani. I tumori rari fanno parte delle malattie rare, di cui oggi ricorre la giornata mondiale promossa da Eurordis, federazione che rappresenta 837 organizzazioni di malati in 70 Paesi.

L’adroterapia, che utilizza fasci di protoni e ioni carbonio, viene usata per trattare questi tumori quando non sono operabili e resistono alla radioterapia ai raggi X: al Cnao, uno dei 6 centri al mondo a disporre dell’adroterapia con protoni e ioni carbonio, dal 2011 a oggi sono stati già trattati complessivamente 1.183 pazienti. L’adroterapia è stata inserita nei Livelli essenziali d’assistenza (Lea) e coperta dal Servizio sanitario nazionale. I protoni e gli ioni carbonio sono in grado di colpire la massa tumorale con precisione, limitando moltissimo gli effetti collaterali sui tessuti sani, e con grande efficacia biologica: gli ioni carbonio, in particolare, sono in grado di colpire i tessuti tumorali con una forza tre volte superiore rispetto ai raggi X utilizzati nella radioterapia tradizionale, e di spezzare il Dna delle cellule del cancro, impedendone la riproduzione, responsabile della radioresistenza mostrata da alcuni tumori. Grazie a queste caratteristiche l’adroterapia è utilizzata per trattare tumori rari e aggressivi che non rispondono alla radioterapia e non sono operabili perché troppo estesi o vicini a tessuti sensibili.

L’Italia è uno dei 4 Paesi al mondo a disporre dell’adroterapia con protoni e ioni carbonio insieme a Cina, Giappone e Germania. I fasci di protoni e ioni carbonio al Cnao sono generati da un acceleratore di particelle di 80 metri di circonferenza e 20 di diametro, simile a quelli utilizzati al Cern per la ricerca, ma di dimensione più piccole, in grado di accelerare i fasci fino a un terzo della velocità della luce e di indirizzarli con precisione millimetrica sulla massa tumorale grazie a un complesso sistema di magneti.