A Pasqua è nata Eva: prima bimba tra i profughi nel Pavese

Sua mamma, 25 anni, è fuggita dal martoriato Donbass con il pancione. Ora il parto con le volontarie di Aiutiamo

Un fiocco rosa e moltissime speranze. Eva non lo sa ancora, ma simboleggia la pace e la rinascita. Perché è venuta alla luce proprio il giorno di Pasqua e di una Pasqua particolare, che in Ucraina non ha visto una tregua come aveva chiesto il Papa. Sua mamma è fuggita dalla martoriata regione del Donbass col pancione. La sua gravidanza era arrivata a sette mesi e mezzo, quando è scoppiata la guerra e i programmi sono cambiati. Il parto che la giovane pensava di avere, portandosi poi a casa la neonata come fanno tutte le mamme, improvvisamente non poteva esserci più. Con sua madre e tre fratelli, la 25enne alla sua prima gravidanza, ha dovuto lasciare la sua casa e la sua vita per passare la frontiera. Doveva mettersi in salvo pensando a lei e alla piccola che portava in grembo. E ce l’ha fatta.

E’ arrivata nel Pavese con tutta la famiglia ed è stata accolta in una comunità protetta. Vista la condizione della giovane, al nucleo familiare è stato dato un appartamento nella struttura e tanta protezione da occhi indiscreti e da voci incontrollate. Spesso, infatti, le comunicazioni con l’Ucraina non sono facili e chi non riesce a contattare i mariti o i fratelli rimasti a casa, entra nel panico perché teme il peggio. Anche questa giovane mamma ha lasciato in patria un fratello e il papà della bambina, ma attorno a lei le volontarie di Aiutiamo la popolazione ucraina che la seguono ha creato un cordone di protezione per consentirle di vivere serenamente i primi momenti con la piccola Eva di 3 chili in braccio. "Eva ha 4 zie - dice Clara Ravetta - e tutto quello che le occorre, dalla culla al passeggino, alle tutine". Manuela Marziani