di Stefano Zanette

Landriano (Pavia) 9 luglio 2013  - La situazione fra la coppia pare fosse tesa da tempo, sembra per motivi di gelosia. Ma l'ennesima lite notturna è finita in tragedia. Tiziana Rizzi, 36 anni, è stata trovata morta nella sua camera da letto, ferita da una profonda coltellata alla gola, inferta con un coltello da cucina (di quelli che si usano per tagliare il pane, dalla lama seghettata di 30 centimetri), ritrovato nello stesso appartamento a Landriano, in via Resistenza.

L'allarme è stato lanciato alle 5.52, al 118 e ai carabinieri, dal padre della donna: da giorni preoccupato per le tensioni in casa della figlia, ha provato a telefonarle di primissima mattina, senza però riceve risposta. Il marito, Marco Malabarba, 39 anni, è stato invece trovato a casa dei genitori, dove aveva portato il figlioletto di 2 anni e mezzo. Il piccolo pare dormisse nella sua cameretta al momento del delitto, da far risalire a qualche ora prima dell'allarme, verso le 4 di notte. L'uomo, pur in stato confusionale, sembra che avesse già raccontato ai genitori l'accaduto e all'arrivo dei carabinieri non ha opposto resistenza, pare assumendosi le proprie responsabiltà. E' stato posto in stato di fermo dai carabinieri, a disposizione della magistratura. L'uomo lavorava da molti anni come operaio alla legatoria Lem di Landriano. Non sembra che la coppia avesse problemi economici.

Il cadavere della donna, che lavorava come impiegata in una ditta nel Milanese, è stato rimosso dall'abitazione nella tarda mattinata, poco dopo le 11, dopo il sopralluogo del medico legale e i rilievi eseguiti dai carabinieri. Tiziana Rizzi sarebbe stata trovata a terra nella camera da letto, forse mentre tentava di raggiungere la porta che si affaccia sul corridoio verso la cucina, in un estremo tentativo di chiedere aiuto prima di perdere conoscenza.

Nella palazzina, in una zona residenziale nel paese, al confine tra le province di Pavia e Milano, i vicini non si sarebbero però accorti di nulla. Non avrebbero infatti sentito nulla all'ora presunta del delitto. Né riferiscono di liti precedenti. "No, non li sentivamo mai litigare" dice una residente nella stessa palazzina. Pare però che la coppia avesse avuto già una crisi alcuni anni fa, prima della nascita del bambino, che forse aveva portato ai genitori un po' di serenità, almeno per qualche tempo. Ma delle tensioni in famiglia erano invece a conoscenza i genitori della coppia, che dopo il delitto si sono comprensibilmente chiusi nel silenzio per il dolore per l'accaduto.