Pavia, 18 marzo 2013 - La ferita rimasta aperta per 24 anni si sta, lentamente, rimarginando. Ogni anno il 17 marzo Pavia ricorda il tragico crollo della Torre Civica nel 1989. Quest’anno però l’anniversario ha presentato due novità. Il Duomo riaperto lo scorso ottobre, che per la prima volta ha così potuto ospitare una prima parte della cerimonia di commemorazione, con la messa celebrata nella Cattedrale. E il simbolico avvio dell’intervento di riqualifica del moncone, che finalmente il Comune si appresta a realizzare dopo alcuni anni di annunci.

Proprio 3 anni fa, il 17 marzo del 2010, era stato infatti bandito il concorso di idee «Un progetto per ridare dignità e decoro ai resti della Torre Civica di Pavia», organizzato dal Comune, insieme agli ordini provinciali degli architetti e degli ingegneri. Due anni fa al Broletto, sempre in occasione dell’anniversario del tragico crollo, era stata allestita una mostra con tutti i progetti che avevano partecipato al concorso di idee, che già aveva visto il vincitore, l’architetto genovese Angelo Del Vecchio, premiato nell’ambito del Festival dei saperi, il 10 settembre 2010. Lo scorso anno la sfida annunciata era quella di arrivare a oggi con il progetto realizzato.

Una sfida rinviata solo di qualche mese: ieri il sindaco Alessandro Cattaneo ha ufficialmente dato il via ai lavori, che partono grazie al finanziamento della Fondazione Banca del Monte di Lombardia (100mila euro per coprire interamente i costi del progetto). «La sfida più lunga e difficile - commenta Cattaneo - è stata quella che ha portato alla riapertura della Cattedrale. Ora vogliamo chiudere il cerchio con la riqualificazione del moncone, che da rudere abbandonato diventi ancora spazio simbolo della città, come lo era la Torre Civica».

Per la prima volta in Duomo, riaperto dopo i lunghi lavori causati proprio dai problemi strutturali ai piloni che sostengono la cupola, conseguenza diretta del crollo della vicina Torre Civica, sono state così ricordate le quattro vite spezzate la mattina di quel drammatico venerdì 17 marzo 1989: Giuseppina Comaschi, 53 anni, rimasta schiacciata dalle macerie all’interno della sua edicola; Giulio Fontana, 77 anni, albergatore del Regisole, trovato morto ancora seduto sulla poltrona del barbiere di via Omodeo; Barbara Cassani e Adriana Uggetti, due giovanissime amiche di 17 e 18 anni di San Genesio, entrambe commesse in negozi del centro storico, travolte dal crollo mentre guardavano la vetrina di scarpe del negozio Vittadini, sull’angolo tra via Bossolaro e via Omodeo. Dopo la messa, celebrata dal parroco don Ernesto Maggi, alla cerimonia di commemorazione erano presenti tutte le autorità cittadine.
 

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