Voghera, 16 novembre 2012 - Il giudice ha deciso. Otto ex manager Fibronit sono stati rinviati a giudizio, altri due hanno ottenuto il giudizio abbreviato condizionato. Si è conclusa ieri la fase preliminare del processo ai dieci ex dirigenti della ditta di Broni, che produceva manufatti in amianto. Tra le ipotesi di reato avanzate dall’accusa ci sono il disastro doloso e l’omicidio colposo. Inizialmente, i legali dei manager avevano chiesto il rito abbreviato condizionato a due perizie, ma il giudice aveva respinto l’istanza dichiarando che ciò non era compatibile con la natura del giudizio breve, il quale prevede in caso di condanna lo sconto di un terzo della pena. Successivamente, l’avvocato Augusto Fierro aveva chiesto per il suo assistito Michele Cardinale il patteggiamento di cinque anni di carcere. Ma questa istanza era stata rigettata, dai sostituti procuratori Giovanni Benelli e Valentina Grosso.

Ieri Claudio Dal Pozzo e Giovanni Boccini hanno invece ottenuto dal giudice il via libera al rito abbreviato condizionato ad alcune testimonianze, richiesta che era stata avanzata dai rispettivi legali durante l’udienza di lunedì: «Soddisfatti che la nostra richiesta sia stata accolta — spiega l’avvocato Gianfranco Ercolani, che assiste il 73enne Boccini —. Siamo fiduciosi circa la possibilità di accertare l’estraneità di Boccini ai fatti. Chiameremo sei testimoni, tutte persone che lavoravano con il mio assistito a Casale Monferrato».

Per questi due imputati, la nuova fase processuale avrà inizio il 18 febbraio. La sentenza dovrebbe arrivare nel giro di pochi mesi. Per quanto riguarda gli altri otto imputati, il 23 maggio si aprirà il dibattimento, che potrebbe durare anche diversi anni, data la grande mole di atti depositati e le tante testimonianze e parti civili che si sono costituite, circa 250 persone tra associazioni, enti e famigliari delle vittime. Il dibattimento potrebbe iniziare a Voghera e concludersi a Pavia, dato che il tribunale iriense sarebbe destinato a chiudere. Intanto, la lotta contro l’amianto prosegue a livello nazionale. L’avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio nazionale amianto, ha presentato un appello pubblico rivolto al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, per la bonifica di tutti i siti in cui è ancora presente il minerale cancerogeno.