Pavia, 24 novembre 2011 - E' cominciata oggi davanti alla Corte d'assise d'appello di Milano, l'udienza del processo con rito abbreviato nei confronti di Alberto Stasi accusato dell'omicidio della sua fidanzata Chiara Poggi e nei confronti del quale martedi' il pg ha chiesto trent'anni di carcere.

 

La parola è passata alla difesa. Cominciata la 'maratona' del professor Angelo Giarda che insieme al collega Giuseppe Colli difende l'ex studente bocconiano. E' previsto che il legale parli sia oggi sia domani, giorno in cui dovrebbe intervenire anche l'altro difensore, per dimostrare ai giudici che Stasi e' innocente e quindi chiedere l'assoluzione. Il giovane e' gia' stato assolto in primo grado.

 

Il 6 dicembre è prevista la camera di consiglio dove i giudici sono chiamati a emettere la sentenza o ad accogliere la richiesta di riaprire il dibattimento contro l'imputato.

 

QUESTIONE DI ORARIO - La difesa di Alberto Stasi torna sull'orario della morte di Chiara Poggi per mostrare la
"labilita'" dell'accusa
nel processo d'appello all'ex bocconiano, accusato di omicidio aggravato dalla crudelta'. Per i legali di Stasi, il professor Angelo Giarda e gli avvocati Giuseppe e Giulio Colli, l'ora della morte e' un "elemento fondamentale non ancora risolto" che l'accusa cambia di volta in volta per farlo combaciare con la colpevolezza dell'imputato.

 

Nei motivi d'appello, il pm di Vigevano Rosa Muscio sosteneva che Chiara potesse essere morta tra le 9.12 e
le 9.36 o dopo le 12.46. In aula, nella scorsa udienza, il pg Laura Barbaini ha individuato l'ora del delitto tra le 9.12 e le 9.36. Orari, secondo la difesa, incompatibili con la perizie degli esperti che parlano di un'aggressione in due fasi, durata diversi minuti. Inoltre, "non ci sono dubbi" sull'alibi di Stasi, che stava lavorando alla tesi sul pc a casa sua tra le 9.35 e le 12.20, come avvalorato da una perizia.

 

Giarda e Colli sono poi tornati sull'sms mandato 31 ore prima dell'omicidio a un amico e ritenuto dalla Barbaini indicativo di un'"emergenza". Per la difesa non c'e' prova che sia stato cancellato e il cellulare a Stasi non e' mai stato sequestrato, ma l'ha consegnato lui spontaneamente.

 

UN VIDEO INDEGNO - Il professor Giarda, riferendosi al video proiettato in aula l'altro giorno - due attori hanno simulato l'aggressione e l'omicidio - si scaglia contro l'accusa: "Quel video è indegno per un Paese civile, cancellatelo dalla vostra testa".