Pavia, 23 novembre 2011 - Tasse universitarie "fuorilegge" in un ateneo su due: è questa la denuncia dell'Unione degli Universitari (Udu), che ha presentato un dossier sui templi del sapere "d'oro", dove le tasse superano il limite previsto dalla legge. L'Udu aveva presentato ricorso Tar contro l'università di Pavia, condannata nei giorni scorsi dal Tar, ma ora ha scoperchiato il vaso di Pandora sui tesoretti fuorilegge.

Si tratta di 218 milioni di euro incassati da 33 università italiane (su un totale di 62) innalzando le tasse al di sopra del tetto massimo stabilito dalla legge. Pavia, insomma, è in buona compagnia sul banco degli imputati, anche perché la Lombardia è la regione "maglia nera": tutti i suoi atenei stanno oltre il limite e da soli costituiscono il 37,6% (82 milioni) del 'tesoretto' in questione. "Paradossalmente - fa notare l'Udu - quella con la percentuale minore è proprio l'università di Pavia".
 

 

PUNTA DELL'ICEBERG - "Secondo i dati del Miur - spiega Michele Orezzi, coordinatore nazione dell'Udu - nel solo 2010 la parte fuorilegge delle tasse studentesche in tutta Italia è di circa 218 milioni di euro. Gli 1,7 milioni di euro che Pavia è stata condannata a risarcire ai suoi studenti sono solo la punta dell'iceberg di un 'tesoretto fuorilegge' sottratto dalle tasche degli studenti e da quelle delle loro famiglie".

 

LA CLASSIFICA - L'Udu ha calcolato l'esubero fuorilegge di ogni università oltre il tetto del 20% (stabilendo il rapporto tra la somma di tutte le tasse studentesche e i fondi ministeriali) e anche il prelievo totale, stilando poi una classifica generale. Al primo posto per il rapporto sproporzionato tra tasse e fondi pubblici si piazza l'Università di Urbino, una delle più antiche d'Europa, che supera del 16,57% (7,5 milioni di euro) il limite del 20% imposto dalla legge. Seguono gli atenei di Bergamo (+16,52% di esubero, 5,8 milioni) e Venezia 'Ca' Foscari' (+14%, 9,8 milioni).

 

Quanto al maggior esubero in euro intascati, al primo posto c'è l'Università di Milano (quarta negli esuberi in percentuale): ben 32 i milioni che secondo l'Udu sono stati caricati nei portafogli degli studenti nel 2010. Seguono Bologna (28,9 milioni, +7,4%) e Torino (21,1 milioni, +8,3%).

 

 

PEGGIO NEL 2011 - Secondo l'Udu inoltre nel 2011 la situazione sarebbe addirittura peggiorata e altri atenei oltre i 33 del 2010 avrebbero sfondato il tetto del 20%. A questo punto è possibile un effetto domino della sentenza del Tar di Milano, con ricorsi a catena contro le università non in regola.

"I nostri ricorsi non sono mirati a mettere le università sul lastrico: il problema vero non siamo noi studenti - conclude l'Udu - ma il taglio delle risorse per le università. La soluzione non è minacciare di togliere i servizi a noi studenti in caso di nuovi ricorsi: è necessario un maggior investimento su scuola, università pubblica, ricerca libera e nel diritto allo studio chiedendo un impegno concreto e urgente al nuovo Governo e del ministro Profumo".