Vigevano, 24 ottobre 2011 - La parola passa ai periti. Riprende questa mattina davanti al giudice monocratico del Tribunale di Vigevano, Stefano Scati, il processo a carico di Alberto Stasi, 28 anni, di Garlasco, accusato di aver scaricato da Internet cinque frammenti di filmati dal contenuto pedo-pornografico, che tuttavia non ha conservato nel suo computer. A recuperarli erano stati infatti i tecnico del Ris dei carabinieri, che avevano esaminato il suo pc nell’ambito delle indagini per l’omicidio della fidanzata Chiara Poggi, avvenuto a Garlasco il 13 agosto di quattro anni.

 

Da quella accusa l’allora studente della Bocconi è stato assolto in primo grado, il 17 dicembre di due anni fa, dal giudice per le udienze preliminari Stefano Vitelli. Il filone pedo-porno aveva seguito un percorso indipendente ma era stato lo stesso Gup a ridimensionare di molto il capo d’accusa proposto dalla Procura della Repubblica, prosciogliendolo dal reato di detenzione e condivisione di quel materiale e rinviandolo a giudizio solo per avere scaricato i frammenti di cinque video hard con protagonisti dei minorenni.

 

Questa mattina in aula saranno ascoltati Roberto Porta e Daniele Occhetti, i periti nominati dal giudice che ribadiranno le loro conclusioni, di fatto favorevoli all’imputato. Secondo loro, il comportamento di Stasi non è quello tipico del fruitore di quel materiale, anche in considerazione del fatto che nel suo pc Alberto Stasi non avrebbe conservato in modo organizzato il materiale scaricato dalla Rete, come invece aveva fatto con le immagini hard di adulti. Addirittura per i periti non sarebbe possibile considerare con sicurezza quel materiale espressamente pedo-porno, perchè i protagonisti potrebbero essere anche maggiorenni.