
Gli abbracci negati e ritrovati (dietro il cellophane)
Il Covid ci ha tolto anche i gesti di affetto più istintivi e immediati: baci e abbracci. A soffrirne sono stati soprattutto gli anziani ospiti nelle Rsa, che all'improvviso si sono visti privare della visita e del calore dei loro familiari. Da settembre diverse strutture hanno allestito "stanze degli abbracci" dove ritrovare un po' di quel calore che la lontananza e la paura del virus hanno portato via

Da bandiera Lgbt a simbolo di speranza
Prima del 20 febbraio 2020 sventolavano immancabili ai gay pride, nell'ultimo anno non c'è balcone che non abbia esposto una bandiera arcobaleno con la scritta "Andrà tutto bene". Un messaggio di speranza per chi passa e alza lo sguardo al cielo. Quasi un mantra ripetuto infinite volte e scritto persino sul pannolino di un neonato, perché la vita non si arrende

Concerti proibiti: la musica risuona solitaria dai balconi
La cultura è una delle vittime del virus. Le immagini di platee affollate sono solo un lontano ricordo: nella prima ondata Covid la musica risuonava dai balconi delle case come un inno alla resilienza. Le note di "O mia bela Madunina", intonate da Raffaele Kohler alla finestra, sono diventate un messaggio di speranza per tutti i milanesi

Gli animali si riprendono le città deserte
Nelle metropoli svuotate dal lockdown, con le persone chiuse in casa e le auto parcheggiate, gli animali si avventurano in strade un tempo trafficate e caotiche. Papere, cigni, nutrie si riprendono corsi e specchi d'acqua in centro città e talvolta se li contendono

Al posto delle auto incolonnate, colonne di camion militari
Avanzano a passo d'uomo, per rispetto dei morti che portano e per non spezzare il silenzio di una città affranta. L'immagine dei camion militari venuti a prelevare le salme da cremare fuori regione (perché i forni cittadini non ce la fanno più), sembra aver cancellato per sempre le consuete code di auto in Borgo Palazzo, una delle vie più trafficate di Bergamo

Dalla stretta di mano al "Wuhan shake"
Messi al bando per il rischio contagio baci, abbracci e strette di mano, cambia anche il modo di salutarsi durante la pandemia. E fioccano una serie di proposte, dal gomito a gomito, che secondo l'Oms non garantirebbe la distanza minima, al gesto di portarsi la mano al cuore. Ma c'è anche il saluto con i piedi, ribattezzato "Wuhan shake", dal nome della città da cui è partito il virus. O infine il "namasté", in cui si congiungono le mani all'altezza del petto, del mento o della fronte, accennando un inchino col capo

Dalle resse alle code: la svolta del Covid
La ressa dentro negozi e supermercati è un lontano ricordo. Si entra nelle attività commerciali in numero ridotto, in base alla grandezza del locale, dopo aver aspettato il proprio turno all'esterno (in caso di più clienti) e misurato la temperatura corporea all'ingresso

L'asporto come antidoto alla chiusura dei locali: nelle strade vuote sfrecciano i rider
Con ristoranti e pizzerie chiusi, non resta che il food delivery per portare a casa un po' di quei sapori a cui abbiamo dovuto rinunciare. E così le strade, deserte per lockdown e coprifuoco notturno, si popolano di rider che sfrecciano a tutte le latitudini per consegnare pasti a domicilio

Dall'ufficio alla scrivania di casa: il telelavoro all'improvviso
Lo smartworking, che nelle multinazionali e start up è collaudato da anni, per uffici pubblici, piccole e medie aziende diventa un'esigenza per contenere il contagio senza fermare la produttività. Ma la repentina virata verso il lavoro agile, mette a dura prova la tenuta familiare e soprattutto le mamme, spesso alle prese con gestione familiare, figli in dad e telelavoro

C'era una volta la scuola: la protesta dei no Dad
D'un tratto gli studenti si ritrovano orfani della scuola. La didattica va avanti, ma solo a distanza: con il prof dietro lo schermo, lezioni accorciate, compagni virtuali e laboratori ridotti. Agli studenti la Dad non piace e organizzano flash mob e proteste per tornare in classe