Covid: morto Massimo Proietti, avvocato dell'Unione vittime violenza

Suo il ricorso contro lo Stato della vedova Raccagni per l'irrisorietà degli indennizzi: "Notizia sconvolgente, grande amico"

L'avvocato Massimo Proietti e Federica Raccagni

L'avvocato Massimo Proietti e Federica Raccagni

Brescia, 2 dicembre 2020 - E' morto stamani, 2 dicembre 2020, a Terni l'avvocato Massimo Proietti, contagiato dal Covid un paio di mesi fa e rimasto quasi un mese in Terapia intensiva all'ospedale ternano. Cinquantasette anni, sposato e padre di un figlio, Proietti aveva legato il proprio nome alle battaglie legali dell'associazione Unavi, in prima linea per ottenere equi indennizzi dallo Stato a beneficio dei familiari delle vittime di reati violenti. Da anni era al fianco di Federica Raccagni, la vedova di PIetro, macellaio di Pontoglio (Brescia) ucciso nel 2014 da una bottigliata che un rapinatore sorpreso nel suo garage gli assestò in testa. Raccagni, che è anche vicepresidente Unavi, grazie a Proietti è in causa a Roma contro il ministero dell'Interno e la presidenza del Consiglio dei ministri per l'irrisorietà del ristoro, attualmente 7,200 euro.

Nelle scorse settimane la Corte di giustizia europea si era pronunciata in merito all'effettiva incongruità della cifra e aveva fissato nuovi e più ampi paletti. Il Tribunale civile romano, dopo il deposito della relazione dell'avvocato Proietti, ha trattenuto la decisione e a breve emetterà sentenza. Sconvolta la signora Raccagni: "Ciao Massimo...una notizia che non avrei mai voluto ricevere - ha scritto la vedova sul suo profilo Facebook - Sei stato un grande avvocato, un grande amico, una grande persona. Sei sempre stto disponibile con le nostre battaglie e sempre molto presente con l'Unione vittime di violenza. Io e la mia famiglia ti ringraziamo per esserci sempre stato. E' stato un vero onore averti avuto al nostro fianco. Grazie Massimo. Un forte abbraccio a Roberta e leonardo".