Monza, 7 aprile 2014 - «Siamo felicissimi! Non ce lo aspettavamo, ma così la festa è forse più bella: attendiamo il prossimo match in casa per una vera festa, la squadra lo merita. Peccato solo che col presidente non sia scattato il feeling...». Parola di Alessio, uno degli ultras che tutte le domeniche o quasi seguono il Monza. «Comunque il presidente è un grande - gli fa eco Luca, un altro tifoso -: alla fine, se non c’era lui a pagare gli stipendi e a provare a riportare un po’ di entusiasmo, stavamo freschi...». Il presidente Anthony Emery Armstrong, l’imprenditore anglo-brasiliano che dallo scorso anno ha preso le redini del club, ha faticato sicuramente a conquistare la piazza. Spesso in tribuna, ha fatto parlare di sé soprattutto con la campagna «Stop Racism», che invitava a dare un calcio al razzismo. «Qualche ruggine se l’è guadagnata transennando il campo d’allenamento, ma qualche applauso lo ha meritato intervenendo sul mercato quando serviva» chiude Matteo.

Doccia fredda però di Armstrong ieri su Facebook: «Io spero che una piccola minoranza sia dietro ai recenti fatti perché sfortunatamente mi sto sentendo meno motivato a investire in questo club. Lo chiedo a voi tifosi: devo continuare a investire? La decisione sta a voi. Congratulazioni ai ragazzi per avermi dato questa vittoria che ci porta a essere tra i professionisti». Nei prossimi giorni una conferenza stampa dovrebbe chiarire tutto.