di Enrico Dallera

Monza, 29 maggio 2012 - Desolazione. Basta una parola per descrivere lo stato d’animo dei tifosi dopo la sconfitta per 4-1 sul campo del Viareggio che ha certificato la retrocessione del Monza in Lega Pro Seconda Divisione. Un brutto remake del film del 2011. «Putroppo siamo davanti a un epilogo naturale per quanto abbiamo visto nel corso della stagione - dice il sindaco Roberto Scanagatti -. La squadra ha sempre faticato parecchio. C’è un grande problema strutturale, la società adesso deve uscire allo scoperto e dire cosa vuole fare del nostro club. È davvero un pessimo modo per celebrare il Centenario».

Fatica a digerire l’ennesimo disastro sportivo anche l’ex primo cittadino Marco Mariani. Un appassionato doc. «Peggio di così non può andare - commenta -. Non c’è programmazione per il futuro, manca l’entusiasmo. E i risultati ne sono la dimostrazione. Non abbiamo ancora capito il motivo che ha spinto questa proprietà olandese ad acquistare il Monza. Negli scorsi mesi c’è stata l’offerta di Erba, un imprenditore con voglia e passione, ma la dirigenza ha sparato delle cifre folli. Mi manca il periodo di gestione di Giambelli: in quegli anni il club era pronto a rialzarsi dopo ogni caduta. Comunque sarei pure disposto ad accettare la serie D, vorrei però un piano di lavoro serio. Magari puntando finalmente sul settore giovanile». Per quanto riguarda invece la qualità della formazione si può dire che «il tecnico Motta ha fatto tutto il possibile, c’era poco materiale su cui lavorare. Credo - conclude Mariani - che non sarebbe bastato neanche Guardiola».

Andrea Arbizzoni, ex assessore allo Sport e grande rappresentante del tifo organizzato, punta il dito contro la società e in particolare Clarence Seedorf: «Non sono stati in grado di sfruttare il colpo di fortuna dello scorso anno, quando il ripescaggio ha riportato il Monza in Prima Divisione, cancellando la retrocessione. È ormai chiaro che il progetto è fallito. In sede c’è gente che non sa nulla di calcio, regna la confusione. Un allenatore quando sbaglia viene esonerato, adesso anche questa presunta dirigenza deve fare un passo indietro - continua -. Ho seguito tante partite del campionato, sarebbe bastato poco per presentare una formazione accettabile. Ma non abbiamo visto niente. Le proteste dei tifosi sono sacrosante, la pazienza è finita. Assistere a una situazione del genere fa tristezza anche perché stiamo parlando della squadra della terza città della Lombardia».

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