Giussano (Monza), 10 maggio 2014 - «Difendersi dall’illegalità: si può, si deve. Amministrare nel rispetto della legalità». È questo il titolo dell’incontro che lo scorso 30 gennaio, poco meno di quattro mesi fa, si è tenuto in sala consigliare a Giussano. Ospite e relatore della serata organizzata nella sua città natale era Angelo Paris, il direttore generale di Infrastrutture e Costruzioni di Expo 2015 Spa, finito due giorni fa in carcere. Non era la prima volta che proprio Paris veniva richiamato dalla sua Brianza a portare un contributo come relatore in incontri sulla legalità. Basta tornare indietro di qualche anno all’autunno del 2010, a pochi mesi dai 300 arresti dell’Operazione Infinito, che in Brianza avevano smantellato la cupola dell’ndrangheta al Nord, per ritrovare ancora Angelo Paris tra i relatori in un incontro organizzato dal Comune, vista la possibilità non tanto remota che in un «affare» come Expo si potessero infiltrare organizzazione malavitose. E chi meglio del numero due della società che allora muoveva i primi passi per organizzare l’esposizione per sentire rassicurazioni su un argomento? Sì, perché anche Giussano, il comune di 25 mila abitanti al confine nord della Provincia di Monza, pochi mesi prima era stata investita dal ciclone della Dda di Milano che aveva tratto in arresto diversi esponenti delle ‘ndrine locali. Nel 2010 come lo scorso 30 gennaio Paris era tornato a casa, dove fino al 2007 era residente prima di spostarsi a Milano, nell’elegante appartamento in Moscova. In tanti lo conoscono: all’oratorio dove andava quando era un ragazzino e in Comune, dove è stato assessore per la Dc, ai Servizi sociali, in una breve stagione.

di Laura Ballabio