Monza, 27 febbraio 2014 - Perquisizioni a tappeto e nove indagati nell'ambito nella vicenda legata al fallimento della Bames e Sem. I finanzieri del comando provinciale di Milano, su ordine della Procura di Monza, hanno infatti eseguito una serie di perquisizioni e notificato a nove indagati altrettanti avvisi di garanzia per bancarotta fraudolenta. Al centro delle indagini la famiglia Bartolini ed alcuni manager e professionisti coinvolti nell’inchiesta aperta a seguito del fallimento della Bartolini After Market Electronics Services Srl, nota come Bames e della Services Electronic Manufactoring Srl, conosciuta come Sem. Si tratta di due aziende di eccellenza tra quelle del distretto tecnologico di Vimercate (Monza Brianza), dove il settore dell’elettronica e delle comunicazioni è sbarcato negli anni settanta e che adesso sta attraversando un periodo di grave crisi.
Bames e Sem, un tempo leader nei servizi di progettazione, sviluppo, produzione, assistenza e distribuzione di apparecchiature elettroniche, sui cui cancelli svettava il marchio Ibm, tra ottobre e fine novembre 2013, sono state dichiarate fallite dal Tribunale di Monza. La situazione debitoria e finanziaria delle aziende è stata definita dai giudici ‘strutturalmente compromessa’. Una vicenda molto delicata per gli oltre quattrocento addetti, in cassa integrazione, preoccupati per il loro futuro. Il fascicolo finisce così sul tavolo del pm Walter Mapelli, che apre un’indagine affidata alla guardia di finanza di Monza, per fare luce sulle cause del grave dissesto economico e finanziario delle due società ed individuare eventuali responsabilità.
Da subito, in poco più di due mesi dalla dichiarazione di fallimento, prendono corpo alcune piste investigative e vengono delineati i ruoli delle persone coinvolte, ben nove. Attraverso un serrato esame delle perizie e dei bilanci societari i Finanzieri hanno ricostruito una serie molto articolata di operazioni per diverse decine di milioni di euro, che portano ad ipotizzare uno svuotamento delle casse sociali. Un vero e proprio fiume di denaro uscito nel corso degli anni dalle due aziende poi fallite.
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