Monza, 30 ottobre 2013 - Nuovo rinvio a febbraio del processo al Tribunale di Monza per lo scempio ambientale alla Lombarda Petroli. Una lungaggine lunga quasi un anno che porterà a sicura prescrizione dei reati, se non in primo grado perlomeno in appello, ma che quantomeno non rischia di annullare gli eventuali risarcimenti dei danni disposti dai giudici in caso di condanna. E' quanto è accaduto alla ripresa del processo per le almeno 2.400 tonnellate di gasolio e oli combustibili sversate nel Lambro dall’ex raffineria dismessa di Villasanta trasformata in sito di stoccaggio di idrocarburi nella notte del 22 febbraio 2010.

Il dibattimento, iniziato il 25 marzo, era già stato rinviato per permettere le citazioni come responsabile civile della Lombarda Petroli da parte di tutte le parti civili, che ne hanno presentato richiesta all'unanimità sostenendo che l'ex raffineria debba essere ritenuta responsabile anche come persona giuridica di eventuali danni. I giudici hanno dovuto rinviare nuovamente di altri tre mesi perchè la parte civile Comune di Monza non è riuscita ad eseguire la notifica alla Lombarda Petroli, la cui sede è ormai deserta e neanche a Giuseppe Tagliabue, ancora assente al processo e dichiarato contumace come gli altri imputati. Si torna in aula il 3 febbraio.

Di disastro doloso (un reato che prevede una pena fino a 12 anni di reclusione) sono imputati i responsabili della Lombarda Petroli, i cugini Giuseppe e Rinaldo Tagliabue e il direttore dello stabilimento di Villasanta Vincenzo Castagnoli, mentre di omesso controllo deve rispondere il custode Giorgio Crespi.. Diciotto le parti civili ammesse: dal Ministero per l'Ambiente all'Agenzia delle Entrate, da WWF a Legambiente Lombardia, Regione Lombardia ed Emilia Romagna, Provincia di Monza, Comune di Villasanta, Parco Regionale Valle Lambro.

di Stefania Totaro