di Fabio Lombardi

Monza, 26 giugno 2013 - Il loro sogno - nato nel 2007, fra un’equazione trigonometrica sui banchi universitari, un’officina meccanica e una pinta di birra tra amici nel pub alla sera - è diventato realtà. Creare un dosso rallentatore che trasforma l’energia cinetica del passaggio delle auto in energia elettrica da utilizzare in case e uffici. Ieri Andrea Pirisi, ingegnere, Massimiliano Nosenzo, imprenditore, e Andrea Mario Corneo, dottore in economia dei mercati finanziari (a cui si è poi aggiunto Riccardo Zich, professore ordinario di Elettrotecnica del Politecnico di Milano) hanno piazzato il loro primo «vero» dosso energetico (nome di battesimo Lybra) nell’area parcheggio del centro commerciale Auchan di Rescaldina in provincia di Milano. «Quello che abbiamo montato oggi è un impianto dimostrativo quello reale sarà attivo da settembre», spiega il monzese Andrea Pirisi fra i fondatori di UP Underground Power la società che ha brevettato Lybra.

Dopo anni di dimostrazioni, progetti e ricerche di finanziamenti finalmente Lybra ha trovato un’applicazione pratica. Due dossi di 10 metri ciascuno saranno piazzati nel posteggio del centro commerciale rescaldinese dove un transito medio di 8.500 auto al giorno garantirà una produzione energetica di 100mila KWh (chilowattora) ogni anno. «Un impianto come questo è in grado di coprire i fabbisogni energetici di una palazzina di 40 appartamenti per tutto l’anno», spiega Pirisi. E i costi? «Ogni metro costa circa 7mila euro - precisa Pirisi -. Un impianto da 10 metri dunque ha un prezzo di 70mila euro. Abbiamo stimato che tempo di rientro dall’investimento è di circa 7 anni. Ma per una realtà come Auchan può essere anche inferiore».

Dunque fra massimo 7 anni (ma con i prezzi dell’energia che continuano a salire c’è da giurare che servirà di meno) il dosso produrrà energia gratuitamente. Un’idea piaciuta al gruppo Auchan impegnato da tempo nel progetto «Creative Attitude». L’idea è semplice recuperare energia «utile» dal traffico. Lybra è un dispositivo modulare. Ciascun modulo è lungo un metro e largo come la carreggiata. Ogni modulo può essere affiancato ad altri. Così si ottengono vari risultati: sicurezza (facendo rallentare le auto) efficienza (recuperando parte dell’energia che andrebbe dispersa) diminuendo le emissioni di anidride carbonica.

Un progetto partito da lontano, dalle boe marine. «Inizialmente avevamo studiato un sistema in grado di ricavare energia dal moto ondoso per “ricaricare” le boe per le rilevazioni marine», spiega Pirisi. Bello, ma non così «profittevole». «A questo punto abbiamo pensato di applicare lo stesso principio a un dosso rallentatore». E oggi finalmente questa intuizione è diventata realtà. Ma già altri progetti sono in cantiere. «Stiamo collaborando al progetto Uritaxi, la prima compagnia di radio taxi a Roma che utilizzerà energia verde. Il nostro dosso recupererà energia che servirà per ricaricare i taxi elettrici», anticipa Pirisi. Nata come startup fondata da 3 amici ora la UP Underground Power, che ha sede legale a Pinzolo (Trento) sede operativa e capannoni a Paderno, oggi dà lavoro anche a 4 collaboratori «e siamo alla ricerca di un quinto professionista, un manager di prodotto. Devo dire che aver creato opportunità di lavoro è una delle cose che più ci hanno dato soddisfazioni in questi anni», spiega Pirisi.

fabio.lombardi@ilgiorno.net